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La Regione Piemonte approva legge contro usura, estorsione e sovraindebitamento

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Regione Piemonte ha approvato all’unanimità un legge che offre un sostegno pubblico alle persone che si trovino in difficoltà per un eccesso di debiti. La nuova legge vuole anche per prevenire il fenomeno dei suicidi, in sintonia con le più recenti normative nazionali. All’interno della proposta di legge su usura, estorsione e sovra indebitamento, è stato infatti inserito questo ultimo punto: il Piemonte è perciò la prima Regione a dotarsi (in collaborazione con altri enti pubblici) di un organismo per aiutare le vittime del sovraindebitamento.

A livello nazionale, con la legge 3/2012 è stata introdotta nel nostro ordinamento una procedura di “esdebitazione” destinata a coloro che non possono accedere alle procedure concorsuali previste dalla legge fallimentare. Come si legge nella relazione al testo, “Tale normativa permette, se vi sono le condizioni, di gestire situazioni debitorie prima impossibili da governare arrivando anche alla cancellazione dei debiti. La norma è stata introdotta anche a causa della perdurante, forte crisi economica e finanziaria per la necessità di attribuire alle situazioni di insolvenza (sovraindebitamento) del debitore non fallibile (piccole imprese o società artigiane, ad esempio) ovvero del consumatore la possibilità della cancellazione dei debiti al fine di consentire a tali soggetti di riacquistare un ruolo attivo nell’economia, senza restare schiacciati dal carico dell’indebitamento preesistente. Tenuto conto di tali elementi, si è ritenuto, pertanto, di estendere il raggio di azione della normativa piemontese anche alle vittime di estorsione e alle situazioni di sovraindebitamento e di potenziare il ruolo di prevenzione svolto dall’Amministrazione regionale”.

La proposta di legge amplia altresì l’Osservatorio regionale sull’usura alle tematiche dell’estorsione e del sovraindebitamento e stanzia 300mila euro, sostituendo la vecchia legge regionale (n. 11/2000) dedicata alla solidarietà alle vittime di usura.

Altra novità riguarda il Fondo regionale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dell’usura, dell’estorsione e del sovraindebitamento che precedentemente era solo dedicato alle vittime di usura.

Nella legge sono previste diverse misure di prevenzione e contrasto del sovraindebitamento, attraverso campagne informative, percorsi formativi nelle scuole, accompagnamento delle vittime e con la costituzione, appunto, di un organismo di conciliazione della crisi.

Dalle dichiarazioni di voto e da tutto il dibattito precedente è emersa la sostanziale unanimità tra i vari gruppi politici sul fine della proposta di legge. Invece, per quanto concerne la dotazione finanziaria del provvedimento, le opposizioni hanno criticato l’insufficienza degli stanziamenti (300mila euro l’anno nel triennio 2017-2019). A tale proposito i gruppi Fratelli d’Italia e M5s hanno presentato degli emendamenti alla norma finanziaria per aumentare lo stanziamento annuo che sono stati votati dall’Assemblea e respinti. La maggioranza ha comunque riconosciuto la necessità di uno stanziamento superiore e d’accordo con quanto dichiarato dal vicepresidente della Giunta regionale (con delega al Bilancio) ha rinviato la questione in sede di discussione del bilancio per cercare risorse aggiuntive per il 2018 e il 2019.

“Una buona notizia per i cittadini, soprattutto quelli maggiormente in difficoltà. L’usura è una piaga antica, ma che oggi assume aspetti nuovi legati al particolare momento storico che viviamo. Per questo è stato necessario superare la legge regionale 11/2000 allargando il ruolo della Regione ai fenomeni dell’estorsione e del sovraindebitamento e non solo alle vittime di usura”. Così spiega il primo firmatario della proposta di legge e relatore di maggioranza. “Con questa norma – prosegue il relatore di maggioranza – si dota la Regione di strumenti utili a fronteggiare fenomeni sempre più complessi e drammatici, in linea con quanto previsto dalla legge nazionale 2/2012 che fu denominata anche ‘salva suicidi’”. Il giro d’affari a livello nazionale, secondo i dati Eurispes, si aggira intorno agli 82miliardi di euro e coinvolge più di 3 milioni di famiglie.

L’Osservatorio sul fenomeno dell’usura, previsto nel 1996 con semplice deliberazione, ora viene istituito per legge ampliandone, appunto, il raggio d’azione in riferimento ai fenomeni dell’usura, dell’estorsione e del sovraindebitamento.

Il consigliere delegato all’Osservatorio (scelto tra i componenti del gruppo M5s) ha spiegato l’opportunità dell’ampliamento attraverso “l’esempio dell’iceberg rovesciato: la parte più piccola è quella occulta dell’estorsione e dell’usura, la parte più grande è quella del sovraindebitamento che colpisce sempre un maggior numero di persone ed è evidente nel nostro contesto sociale. La Regione infatti finalmente può intervenire con un sostegno alle vittime e sia con delle azioni di prevenzione. Fondamentale quindi l’attenzione riservata all’Osservatorio sull’usura attraverso l’estensione del raggio d’azione all’estorsione e al sovraindebitamento. Su questo bisogna dire che l’osservatorio aveva già iniziato ad occuparsi di queste tematiche con le campagna che abbiamo fatto nelle scuole in collegamento anche con le forze dell’ordine. Viene anche potenziato il ruolo dell’Osservatorio perché c’è la possibilità di collaborare con le istituzione e associazioni economiche e sociali presenti sul territorio. Molto importante la possibilità di poter avere dei dati statistici e degli studi su questi fenomeni”.

“Una norma che rappresenta un importante punto di arrivo per rilanciare politiche di vicinanza e assistenza a cittadini ed aziende. Dopo molti anni si rimodella la funzione e il ruolo dell’Osservatorio Usura – il consigliere delegato nominato tra i componenti del gruppo Pd – rendendolo più aderente ai tempi e a nuove esigenze operative, e si mette chiaramente al centro dell’agenda il problema del sovraindebitamento. Problema, quest’ultimo, che mai come oggi deve preoccuparci e spingerci ad arginarlo, agendo sia dentro che fuori dalle istituzioni”.

Evidentemente l’evoluzione del fenomeno dell’usura messa in luce dalle inchieste della magistratura e dalla crisi economica che ha aumentato le persone esposte al rischio di sovraindebitamento e usura e i recenti fatti di cronaca che hanno riportato di imprenditori che sono arrivati a togliersi la vita di fronte a queste situazioni, hanno consigliato il legislatore regionale ad intervenire.

Il fondo regionale è diviso in due parti: La prima finanzierà interventi di assistenza per l’accesso al credito, di aiuto psicologico, di indennizzi e contributi per il sostegno delle vittime e per la costituzione di parte civile, la comunicazione e la formazione; la seconda parte servirà ad integrare le anticipazioni del Commissario statale antiraket, fino al cento per cento dell’importo erogabile anche a titolo di elargizione, e i contributi a favore dei fondi speciali antiusura costituiti a garanzia dei fidi delle associazioni di categoria e professionali. In quest’ultimo caso per un massimo del 20% delle erogazioni del fondo statale per la prevenzione dell’usura.

Con queste nuove norme vi è anche una ridefinizione degli ambiti di azione dei vari organismi che operano in Consiglio regionale: la Commissione speciale di indagine per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi lascerà la materia dell’estorsione e dell’usura al nuovo Osservatorio.

Prima della votazione finale della proposta di legge, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia che impegna la Giunta regionale “ad istituire una campagna di sensibilizzazione e un connesso servizio informativo presso l’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione Piemonte che consenta ai cittadini interessati di contattare le associazioni impegnate nel contrasto dell’usura bancaria”.

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