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Sap di Novara: la riforma del codice penale rende impunibili i truffatori

Redazione Quotidiano Piemontese

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Sindacato Autonomo di Polizia di Novara in cui si denuncia come la riforma del codice penale approvata in Parlamento di fatto rende non perseguibile il reato di truffa. Vi proponiamo il comunicato integralmente.

Nella giornata odierna (mercoledì 14 giugno n.d.r.) il Parlamento ha approvato definitivamente la riforma del codice penale e di parte della procedura. Se l’attenzione e il dibattito si sono da subito concentrati su prescrizione e intercettazioni, il SAP vuole evidenziare una modifica dagli effetti deleteri per la sicurezza dei cittadini. In futuro i reati procedibili a querela si estingueranno, indipendentemente da un’eventuale contrarietà della persona offesa, quando l’imputato ripara interamente il danno mediante restituzione o risarcimento.

Ma questo cosa vuol dire? Facciamo un esempio. Il cattivo Rodrigo truffa 10.000 euro alla povera Lucia. Questi lo denuncia e la polizia riesce (con fatica) a identificare l’autore, a raccogliere le prove e invia tutto alla Procura della Repubblica per l’istruzione del processo. Il Pubblico Ministero svolge ulteriori indagini e lavora per preparare il dibattimento. Ma oggi, grazie a questa riforma, Rodrigo può estinguere il reato semplicemente restituendo i 10.000 euro a Lucia. Vuol dire niente processo, niente punizione, e perfino nessuna macchia sulla “fedina penale”. Avete capito? Rodrigo si è comprato l’impunità coi soldi truffati alla povera Lucia. Assurdo. E domani Rodrigo potrà tranquillamente ricominciare a truffare altri poveri innocenti. Se un criminale truffa dieci persone al giorno e la polizia lo scopre nove volte (e purtroppo è una stima ottimistica), lui ci guadagna comunque e non rischia nulla.

I cittadini purtroppo non sanno che se oggi un criminale organizza una truffa da 800.000 euro (e non sono briciole), la polizia o la vittima se ne accorgono in tempo e viene organizzato un servizio per arrestare il colpevole quando va a ritirare i soldi, ebbene il criminale NON SI PUO’ ARRESTARE, non è previsto, non si può fare. Già oggi lo Stato ha, di fatto, rinunciato a perseguire la truffa. Domani lo farà anche di diritto. Assurdo oggi. Delirante domani. Si pensi che ogni giorno gruppi criminali organizzati e spietati si muovono sul territorio nazionale per truffare gli anziani.

Fortunatamente quel tipo di criminale (solo a seguito di una riforma del 2009) si possono arrestare, quando la polizia è abbastanza brava o fortunata da in tempo. Ma ora che questi criminali hanno garantita l’impunità grazie a un piccolo risarcimento, pagato tra l’altro dagli anziani stessi, cosa accadrà? Come si può arginare un fenomeno del genere, con i suoi devastanti effetti sulla psiche, l’equilibrio e l’autostima di persone cose fragili? E lo stesso discorso si potrebbe ampliare a molti altri reati procedibili a querela che vengono costantemente ignorati dal legislatore. Sono anni ormai che in Italia vengono inasprite le pene per reati sessuali o di mafia, mentre si umiliano le vittime di tutti gli altri delitti. Di nuovo, per l’ennesima volta, una disposizione legislativa stronca l’attività di tanti poliziotti e mette a repentaglio tante vittime innocenti.

Il Segretario Provinciale SAP Novara
Michele FRISIA

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