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Deep Purple a Stupinigi Sonic Park, chiusura col botto -Fotogallery –

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C’era molta attesa e curiosità, ieri sera a Stupinigi Sonic Park, per il concerto dei Deep Purple, veri mostri sacri dell’hard rock, una delle band più influenti della storia della musica, con alle spalle una storia e dei numeri che non ha nemmeno senso stare a ricordare.

Oltre cinquant’anni di carriera, spesa in giro per il mondo, basti pensare alla presenza scenica di Ian Gillan, storico cantante della band, che tra pochi giorni spegnerà 73 candeline, eppure continua ad impersonare l’icona del frontman granitico, lui che ha ispirato centinaia di cantanti in tutto il mondo.

Non da meno la chitarra fiammeggiante di Steve Morse, lui “giovanissimo” , che di anni ne ha solo 64, eppure mostra fiero le sue braccia nervose e muscolose ed il suo look inconfondibile, con il suo smanicato e il pendaglio al collo, lui unico nativo americano della band, dai natali rigorosamente britannici.

Roger Glover, stessa età di Gillan, si atteggia ancora come un ragazzino e da funambolo del basso, si impone sempre per simpatia e grandi ritmiche. Cosa dire di Ian Paice, di solo 3 anni più giovane, se non che da una vita martella quella batteria, con una forza ed un’energia che non è mai venuta meno, cosa che non si può dire di celebri colleghi che non hanno avuto la sua longevità.

Per ultimo Don Airey, anche lui coscritto di Paice, uno dei più importanti e famosi tastieristi e compositori della scena Hard&Heavy, entrato nella band a sostituire uno mostro sacro, amatissimo dai fan, il cui ricordo è sempre presente nei concerti, come Jon Lord, scomparso nel 2012.

Ecco, mettete questo carico di esperienza e autorevolezza unità alla forza e all’energia dimostrata ieri sera sul palco e ottenete la summa della loro esibizione, fantastica dall’apertura con la cavalcata epica di “Higway Star”, fino alla chiusura con l’altrettanto celebre “Black Night”.

Grande spazio ai pezzi più vicini alle corde di Gillan, che dà peraltro prova di uno stato di grande forma, con molti estratti da Machine Head, album del 1972, vera pietra miliare della storia di tutto il rock, da cui, la già citatata “Highway Star”, “Pictures of Home”, “Lazy”, “Space Truckin’” e la ultra famosa “Smoke on the Water”, forse il riff di chitarra più celebre di tutta la storia della musica, come sempre urlata a squarciagola dal pubblico, mentre sul wall di sfondo scorrono articoli di giornali e immagini fiammeggiante del famoso caso che ispirò il brano.

C’è tempo per toccare altri album, con una strepitosa “Perfect Strangers”, da sempre vero momento catartico e celebrativo del concerto, “Strange Kind of Woman” altro pezzo celebre e sempre atteso in scaletta, tratto da “Fireball”, “Bloodsucker” da Deep Purple in Rock, altro disco epocale. C’è spazio per i lavori più recenti nella parte centrale del concerto con tre brani dal nuovo disco, Infinite, ovvero “Time for Bedlam”, “Birds of Prey” e “The Surprising”.

Tutto questo alternato ai loro celebri “solo”, non solo per far rifiatare Ian, ma veri e proprio preziosi inserti nello show, come quello di Don che apre ad una versione di “Perfect Stranger” potentissima, in cui mostra la sua incredibile maestria con le tastiere e poi quello di di Steve, che passa comunque tutto il tempo a ricamare con le sue ritmiche potenti ed i suoi assoli affilati fino a quello di basso e batteria sul finale. Finale davvero epico con “Hush” e “Black Night” intonate dal calorosissimo pubblico accorso.

Se oltre a tutto questo ci mettete anche una grande esibizione del gruppo in apertura The Temperance Movement, per sound e presenza scenica, il meteo che ha risparmiato il pubblico ecco che arriviamo a definire la serata indimenticabile.

Un sentito ringraziamento agli organizzatori, ufficio stampa, a Silvia di Reverse Agency, a Reverse Agency, Vertigo, la Croce Rossa, la sicurezza, i volontari, tutti, che ci hanno permesso di svolgere al meglio il nostro lavoro.

Una location unica, un’ottima organizzazione, un cartellone di assoluto rispetto (Steven Wilson, LP, Negrita, Caparezza e Deep Purple), dopo poche ore siamo già tutti in astinenza e ci chiediamo, chi ci porteranno a Stupingi Sonic Park 2019?

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