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Piemonte

Amministrative 2011: il centro inquieto punzecchia i due poli

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si alza la temperatura politica, in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio a Torino. Si registrano in questi giorni grandi turbolenze soprattutto al centro del quadro politico. Lo spazio occupato dalle forze o dai rappresentanti del moderatismo di centrosinistra e centrodestra è sempre più stretto e sono in molti coloro che vorrebbero entrare in quell’area cercando di ritagliarsi un ruolo chiave tra i due poli.

I sondaggi – che però nelle ultime occasioni hanno mostrato falle non irrilevanti – parlano di un lanciatissimo Fassino, in grado di poter vincere già la primo turno, cui si oppone  Michele Coppola, assessore alla Cultura della Regione, che, rinvigorito dal sostegno del Cavaliere giunto ieri a Torino per promuovere la sua candidatura, è obiettivamente concorrente in grado di poter contrastare l’ultimo segretario Ds dal facile successo.

Molti esponenti dell’area moderata dentro il centrosinistra hanno reso pubblica la loro insofferenza che potrebbe anticipare itinerari differenti rispetto al passato. Stanno cercando di costruire nuovi scenari, anche se lo spazio è molto limitato. Nel Pd la sconfitta di Davide Gariglio ha lasciato delle ferite. L’ex presidente del Consiglio regionale e attuale consigliere ha però ribadito con determinazione la sua lealtà al progetto democratico e il sostegno a Piero Fassino nella corsa alla carica di sindaco, affermando che “di fronte agli abbandoni del PD da parte di diversi autorevoli esponenti vi sono tre possibili modi di comportarsi: rallegrarsi all’insegna del ‘meno siamo meglio stiamo’ (che è il teorema di chi pensa e vive il PD come una ulteriore fase dell’evoluzione del PCI), alzare le spalle minimizzando l’accaduto come se si trattasse di semplici riposizionamenti personali e solitarie avventure intraprese da qualche deluso, oppure interrogarsi sulle ragioni che stanno alla base di un malcontento assai diffuso in una parte della dirigenza e della militanza del nostro partito che vede non compiutamente realizzato il progetto di un nuovo soggetto riformista e plurale per creare il quale si decise di superare le esperienze rappresentate da DS e Margherita”.

Altri illustri esponenti del partito hanno dichiarato la loro sospensione.

Tra essi Gianluca Susta, l’eurodeputato biellese, ex vice presidente della Regione Piemonte, e candidato alla segreteria regionale del Pd, superato per un pugno di voci da Gianfranco Morgando che ha manifestato la sua insoddisfazione per l’attuale livello di discussione e progettualità del Pd, che guarda al movimento “Verso Nord” di Massimo Cacciari. Mariano Rabino, il politico albese, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di vicesegretario regionale del partito, spiegando le sue ragioni in una lettera. Altri esponenti dell’area ex margherita restano alla finestra cercando di capire come evolverà la situazione.

Nel terzo polo che candida Alberto Musy alla guida della città fa sensazione l’adesione dei rappresentanti cittadini dell’Api Marco Calgaro, Marco Borgione e Gavino Olmeo all’Udc. Insomma grandi manovre al centro, dagli esiti ancora molto incerti. Senza dimenticare i Moderati che sostengono il centrosinistra ed hanno un risultato molto importante, quello del 2006, da confermare. Più fluida la realtà del centrodestra con le varie anime del Pdl che, fedeli a Silvio Berlusconi, provano a costruirsi un ruolo intorno e oltre la candidatura di Coppola, in prima fila Vito Bonsignore e la sua componente che anche oggi in Consiglio regionale ha movimentato il pomeriggio, non partecipando alle discussioni dell’Aula.

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