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Caso Aiazzone: centinaia di società fittizie. Bloccate le rate con le finanziarie

Redazione Quotidiano Piemontese

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Gli atti dell’ordinanza che ha portato in carcere Gianmauro Borsano, Renato Semeraro e Beppe Gallo raccontano di come in pochi anni si era creato un vero e proprio sistema industriale in grado di creare, riciciclare e poi distruggere o occultare società (276 in totale) in barba a creditori ed Erario. Il sistema inventato e messo in opera da Borsano, Semeraro e Gallo con l’assistenza del commercialista Marco Adami era cinicamente perfetto, salvo essere illegale.

Quando una delle società del gruppo era troppo indebitata o in crisi si cercava un prestanome dei complici della vicenda e si gemmavano due aziende: quella buona e quella da macero.

Alla prima società venivano cedute gli asset di valore della società come proprietà e marchi a fronte di finti corrispettivi. Ovviamente queste società erano secondo la magistratura di prestanome della coppia Borsano e Semeraro.

La bad company veniva invece intestata con i suoi debiti a stranieri, che le rottamava trasferendola oltre confine prima del fallimento fuggendo i creditori compreso l’Erario. Per trovare destinazioni non c’era limite alla fantasia: Israele Bulgaria, Estonia …

Il nucleo di polizia valutaria di Roma ha scoperto otto prestanome a cui sono state intestate ben 276 società con debiti verso il Fisco di più di 263 milioni di euro.

Una buona notizia arriva invece dal fronte delle rate da pagare alle finanziarie da parte dei cittadini raggirati. E’ stato raggiunto un accordo fra le associazioni dei consumatori e le finanziarie che  avevano finanziato l’acquisto dei mobili di fatto mai arrivati.

I clienti che non hanno ricevuto nessun mobile hanno avuto il blocco delle rate dovute a Fiditalia e Findomestic. In Italia i clienti truffati sono stati circa 13.000.

 

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