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Cultura

Venaria inaugura il Potager: 10 ettari di orti e giardini per la tavola reale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Potager è un termine aulico, dal sapor d’oltralpe, che richiama il potage, ricca minestra di verdure. Nei secoli passati, quando Venaria era una piccola Versailles, questa parola indicava l’orto, scrigno di tesori della terra destinati a imbandire la tavola del re. Il ricordo, il profumo di quei fasti mangerecci torna a farsi sentire intorno alla Reggia. Sabato 16 aprile si inaugura il Potager Royal: 10 ettari di orti e frutteti coltivati con prodotti tipici del Piemonte.

Varie fonti storiche relative alla Venaria documentano l’esistenza del potager: anticamente questo spazio sorgeva nella zona sud del parco, in un’area oggi inutilizzabile perché destinata a uso militare. Così si è pensato di ricrearlo in una sede diversa, la parte bassa dei giardini. I “filologi della botanica” chiuderanno un occhio e si consoleranno pensando che il progetto del nuovo potager, il più grande d’Italia, cerca di rispettare quanto più possibile le geometrie originarie, con i suoi quattro settori quadrati, due coltivati a orto e due a frutteto. Anche la scelta delle piante è attenta alla dimensione storica. Gli orti, circondati da siepi di salvia, rosmarino e lavanda, alternano verdure e fiori ornamentali, mentre i frutteti sono stati realizzati selezionando specie autoctone di pesco, susino, ciliegio, albicocco, pero e melo, per un totale di 1700 alberi. Gli ideatori sperano che nel tempo il potager possa diventare non solo un prezioso laboratorio di scoperta destinato ai visitatori, ma anche una vetrina d’eccellenza dei prodotti piemontesi.  Si sa che la natura lavora con i suoi tempi e non è bene metterle fretta. Per intuire il risultato serve una buona dose di immaginazione: le aiuole sono ancora spoglie (qualche timida insalata inizia a far capolino tra le zolle) e gli alberi, da poco messi a dimora, hanno bisogno di tempo per adattarsi. Ma i progettisti assicurano che tra poche settimane si potranno già apprezzare notevoli differenze. Nei mesi prossimi il potager sarà al centro di una serie di attività pensate per permettere a tutti di vedere, toccare, assaggiare i prodotti della terra: un contatto diretto e senza filtri con la natura, tanto comune nelle generazioni passate e oggi sempre più raro.

L’area dei giardini riserva anche altre sorprese. Grazie a un attento lavoro di recupero, i visitatori possono vedere l’Allea che collega i resti della Fontana d’Ercole con quelli del Tempio di Diana, due opere costruite secondo il gusto secentesco e poi demolite nel ‘700, quando la moda alla francese imponeva di avere ampi spazi, con vista prospettica verso l’infinito. C’è poi una novità ludica: il Fantacasino, una costruzione in legno un po’ disneyana di fuori e molto divertente di dentro. In questo piccolo castello, pensato per i ragazzi ma adatto a tutti, è possibile riscoprire la magia dei giochi antichi, quelli “manuali” che non passano mai di moda. Al piano inferiore ci si può divertire tra leve, pulegge e carrucole, ma anche tirare al bersaglio con piccole balestre. Invece il piano superiore è dedicato alla musica: un elementare organo con mantice e vari tipi di percussioni ci ricordano che suonare è un fatto fisico, materiale: lezione tutt’altro che scontata per la generazione delle tastiere elettroniche e degli mp3.

Giardini della Venaria Reale: sabato 16 aprile ingresso gratuito; da domenica 17 intero 4 € ridotto 3 €. Info e attività collaterali http://www.lavenariareale.it/

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