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Al Cardinal Massaia la colonscopia non fa più paura

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ uno degli esami più invasivi, ma da un anno, circa la colonscopia fa meno paura agli utenti dell’ospedale astigiano “Cardinal Massaia”. Nel 2010, 1910 pazienti hanno fruito della colonscopia in regime ordinario, mentre altri 358 sono stati inclusi nel programma “Prevenzione Serena”, programma regionale di diagnosi precoce tumorale, mentre nel 2009 i pazienti ammontavano a 1864. Inoltre, sempre nel 2010, oltre alle 358 colonscopie, i medici della gastroenterologia astigiana hanno assicurato 479 sigmoidoscopie di screening, mediante le quali è possibile visualizzare la superficie interna del tratto terminale del grosso intestino (sigma e retto) dove si localizzano i 2/3 dei tumori.

L’esame viene infatti svolto sedando i pazienti (sedo-analgesia). Il paziente riceve farmaci dalla doppia azione, per tenere sotto controllo, sia lo stato d’ansia, che eventuali stimoli dolorosi che possano eventualmente manifestarsi durante l’esame.

La procedura è ormai di routine, prima attraverso il consenso informato, poi nel rapporto con l’infermiera al momento dell’ingresso nella sala endoscopica dove viene sottoposto a sedo-analgesia, se lo desidera.

La colonscopia in sedo-analgesia – spiega Mario Grassini, primario di gastroenterologia – viene svolta al Massaia in regime di sicurezza: i farmaci possono indurre eventuali effetti collaterali anche molto seri, per cui vanno somministrati con attenzione da personale addestrato e in ambiente protetto. E’ quello che succede nel nostro reparto, i cui operatori un anno fa, prima di introdurre la sedo-analgesia, hanno seguito specifici corsi di formazione con i medici anestesisti. Disponiamo, inoltre, delle attrezzature necessarie a monitorare il paziente, durante e dopo l’esame, per intercettare tempestivamente eventuali reazioni ai farmaci che, in ambito ospedaliero, possono essere agevolmente gestite. Parimenti, l’elevata professionalità di medici e infermieri, oltre alla disponibilità tecnologia dell’ospedale, consentono di effettuare immediatamente l’asportazione di piccole lesioni intestinali (le cosiddette polipectomie), così da evitare al paziente di dover ripetere l’esame”.

Un riscontro positivo alla scelta di introdurre la sedo-analgesia, andando a rafforzare le azioni del Massaia nella terapia del dolore, viene dagli stessi utenti, invitati dopo il controllo a rispondere a un questionario di soddisfazione delle prestazioni ricevute. Le indagini vengono svolte annualmente dal 2003, da quando cioè il reparto di gastroenterologia ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9000.

I questionari compilati nel periodo pre-sedazione – indica Grassini – hanno dimostrato che più dell’85% dei pazienti rifarebbe l’esame, sfatando in tal modo l’immagine negativa che accompagna questa indagine. Abbiamo comunque ritenuto di introdurre la sedo–analgesia di routine per migliorare ulteriormente il rapporto con l’utenza. Inoltre, nello spirito di un miglioramento continuo, siamo attenti anche alle criticità segnalate. A tal proposito si sottolinea l’attenzione rivolta al paziente nella preparazione alla colonscopia. Nei giorni che precedono l’esame occorre assumere un preparato per il lavaggio intestinale disciolto in una quantità abbondante di acqua. Abbiamo cercato di limitare al minimo il disagio, dividendo la somministrazione in due giorni per ridurre la quantità di acqua e privilegiando i preparati più appetibili al gusto. Nel frattempo stiamo lavorando per cercare di definire un modello di preparazione soggettiva, costruita cioè sulle esigenze del singolo utente”.

 

Nella foto: Mario Grassini, primario del reparto di gastroenterologia del Massaia

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