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Cronaca

Tra Alpini e Giro, due giorni per scoprire la massoneria riunita a Torino per l’Unità d’Italia

Redazione Quotidiano Piemontese

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Non poteva certo mancare un evento del genere in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Venerdì 6 maggio e sabato 7 infatti il Grande Oriente d’Italia si riunirà a Torino per celebrare l’Italia, l’essere italiani e anche rivendicare l’importante opera della massoneria nel Risorgimento.

Anche nei libri di storia scolastici infatti, quando si parla delle Guerre d’Indipendenza, si cita sempre l’opera di massoneria, carboneria e delle associazioni segrete. Personaggi chiave della lotta unitaria sono stati appartenenti dell’Ordine. Garibaldi per esempio era Gran Maestro e Mazzini ha ricevuto una iniziazione. Anche del conte Camillo Benso di Cavour si sospetta l’affiliazione. Ma allora, è stata tutta opera loro?

“La massoneria ha certamente contribuito all’unificazione nazionale. Non come istituzione, però, ma con molti singoli appartenenti”, spiega Marco Jacobbi, presidente del collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Piemonte e della Valle d’Aosta. “E proprio in virtù di questo contributo, abbiamo sentito fortemente l’esigenza di questo congresso. Soprattutto a Torino, che è stata la prima capitale d’Italia”.

Nella due giorni di convegni – che si svolgeranno al centro congressi Torino Incontra di via Nino Costa 8 – si alterneranno vari professori universitari, come Marco Novarino dell’Università di Torino o Enrico Iachello dell’Università di Catania. Si parlerà del contributo massonico all’Unita nazionale, ma non solo. Avranno spazio anche temi come la laicità, la fratellanza e i diritti umani. Inoltre, grazie alla presenza di alcuni ospiti stranieri, si parlerà anche del ruolo svolto dalle massonerie estere nella storia dei loro paesi.

“Come 150 anni fa l’ideale massonico ha contribuito all’Unità, così oggi nelle varie società che si affacciano sul Mediterraneo la nostra associazione lavora per abbattere le differenze di etnia e religione”, dice Jacobbi, spiegando la presenza dei ‘fratelli’ stranieri.

Un appuntamento solo per grembiulini, cappucci e pochi altri appassionati? “Assolutamente no – spiega Jacobbi – L’evento è aperto a tutti, anche ai ‘profani’, cioè ai non massoni. Tanto che abbiamo invitato 230 ragazzi di cinque licei torinesi”.

La massoneria infatti vuole farsi conoscere meglio all’esterno, evitando confusioni e fraintendimenti: “Questa apertura nei confronti del mondo profano è fondamentale per noi”, conclude Jacobbi.

Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito del Grande Oriente. Si inizierà venerdì 6 maggio alle ore 10 con un omaggio al tricolore e si andrà avanti fino a circa le 18. Poi di nuovo appuntamento a sabato mattina con un nuovo ciclo di incontri e la chiusura dei lavori affidata al Gran Maestro del Goi Gustavo Raffi.

Articolo di Valerio Pierantozzi

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