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Cultura

Una “nursery” tra i padiglioni del Salone. Ecco l’Incubatore, spazio per l’editoria giovane

Redazione Quotidiano Piemontese

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C’è all’interno del Salone del Libro un riparo, una nursery, un porticciolo in cui le nuove idee possono attraccare, in attesa di prendere il mare aperto. E’ l’Incubatore, spazio dedicato alle case editrici con meno di due anni di vita e non legate a grandi gruppi editoriali.

La condizione dei piccoli editori in Italia è una vexata quaestio che tiene banco da anni. Tanti gli argomenti di discussione: i pesci grossi e voraci che si mangiano i piccoli, i gruppi-galassia, figli dell’economia globalizzata, le librerie sempre più simili ai supermercati delle grandi marche. Che fine fa il pluralismo? Che futuro hanno le minoranze, in un Paese in bilico tra differenze e omologazione? Il Salone di Torino risponde con l’Incubatore, che garantisce ai nuovi editori condizioni speciali (costi contenuti, sala incontri gratuita, agevolazioni sulle spese di soggiorno). Quest’anno l’area è ospitata nei corridoi del Padiglione 3, quindi in uno spazio di grande transito, il che dovrebbe garantire ai “neonati” una buona visibilità.

Le case editrici che debuttano nell’edizione 2011 sono 28, provenienti da tutta Italia. Molte sono piemontesi, così una passeggiata tra gli stand può diventare anche occasione per conoscere le novità editoriali della nostra regione. Tra le Torinesi si incontrano  Artemis, specializzata in libri illustrati, come l’Associazione Torinese Fotografica, poi Neuma Edizioni e Progetto Letterario Alga, entrambe impegnate nella promozione di scrittori esordienti. Da Novara viene Giuliano Ladolfi Editore, che ha in programma collane di poesia, narrativa e critica.  

Il bilancio dei primi quattro anni di Incubatore (il progetto è nato nel 2007) presenta dati lusinghieri. Finora vi hanno partecipato 134 editori e più di 450 relatori per un totale di oltre 150 incontri. Non solo: 18 delle realtà ospitate “in darsena” nell’edizione 2010, quest’anno solcano il mare magnum degli spazi espositivi, dove gareggiano alla pari con gli editori più navigati. Nel tempo qualcuno è anche riuscito a fare il “grande salto”: è il caso dell’editore romano Cooper, presente nello spazio Incubatore nel 2007 e oggi tra i candidati al Premio Strega. Risultati non da poco, specie in un periodo così critico.  

   

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