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Economia

Fallita la conciliazione Fiat-Fiom per Fabbrica Italia. Prossima udienza del processo il 16 luglio

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si è tenuta oggi a Torino la prima udienza dopo il ricorso presentato dal sindacato dei metalmeccanici contro la newco Fabbrica Italia di Pomigliano in cui si chiede che venga decretata la nullità e l’antisindacalità del comportamento della Fiat nella costituzione di Fabbrica Italia e l’illegittimità dell’accordo sottoscritto il 29 dicembre 2010. il magistrato Vincenzo Ciocchetti ha tentato una conciliazione fra le parti. Dopo la sospensione dell’udienza, concessa per consentire alle parti di trovare un’intesa, la Fiom, con il suo segretario generale Landini, si è detta disponibile a conciliare la causa dettando però delle condizioni: che le societa’ si impegnino a dare applicazione al contratto nazionale dei metalmeccanici e agli accordi confederali e nazionali di categoria in materia e a garantire il passaggio di tutti i lavoratori occupati presso gli stabilimenti di Pomigliano. 
La Fiat ha respinto le proposte sostenendo che “In considerazione del fatto che l’iniziativa industriale richiede una chiara condivisione di obiettivi e strumenti adottati, la società, alla luce di quanto emerso nel comportamento negoziale , non ritiene che ci siano le condizioni per un dialogo costruttivo e una soluzione contrattuale già rifiutata dalla stessa Fiom”.

Il giudice ha proposto di cercare di individuare un terreno minimale su cui sia possibile lavorare che coinvolgesse l’attribuzione alla Fiom della prerogativa dell’articolo 3 dello Statuto dei lavoratori, la sottoscrizione dei due contratti di primo e secondo livello di Pomigliano con riserva di adottare le iniziative del caso sul piano legale dove in sede di applicazione delle singole norme il sindacato ritenesse di ravvisare la lesione delle proprie prerogative sindacali.

Landini ha risposto  che per l’organizzazione “non è possibile accettare la proposta poiché nello Statuto della Cgil è fatto divieto di sottoscrivere accordi in cui siano messi in discussione diritti indisponibili. Inoltre questo accordo introduce l’uscita dal contratto nazionale di categoria mentre a nostro giudizio sarebbe possibile affrontare tutti i temi in discussione e risolverli senza cancellare i contratti e mettere in discussione i diritti indisponibili”.

Il giudice Ciocchetti ha quindi dovuto accettare la  chiusura del tentativo di conciliazione.

La prossima udienza, che tutte le parti in causa ritengono decisiva, è stata fissata per il 16 luglio.

 

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