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Cronaca

Calciopoli, si avvicina la data della sentenza. La difesa: “Le griglie arbitrali? Solo un gioco”

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Con le arringhe degli avvocati difensori di Luciano Moggi e Paolo Bergamo si è conclusa martedì la penultima udienza del processo Calciopoli, nell’aula 216 del tribunale di Napoli. La sentenza è prevista per l’8 novembre, quando dopo la replica dei pm i giudici si riuniranno in camera di consiglio. La giornata di martedì ha visto protagonista l’ex designatore degli arbitri, con una dichiarazione spontanea nella quale ha fatto il nome di Massimo Moratti e di un incontro con il presidente dell’Inter avvenuto nel 2002: “ Credetti di averlo convinto della nostra onestà e invece cominciarono le indagini della security della Telecom su di me e i miei familiari su richiesta dell’Inter”. Durante la stagione 2004/2005, ha aggiunto Bergamo, “ero stanco, volevo che Collina prendesse il mio posto, ma lui disse no”. Sulla scheda svizzera data a Moggi: “Ho sempre avuto diversi telefoni, la diedi anche a mia moglie”.

Particolarmente interessante la requisitoria dell’avvocato Paolo Trofino, uno dei legali dell’ex dirigente bianconero: ha citato alcuni passi delle ultime intercettazioni bis, in particolare la frase di Bergamo prima del contestato Inter-Juve 2-2: “Se hai un dubbio – dice all’arbitro Rodomonti – pensa prima a chi è più dietro e poi a chi è davanti”. “E la Juve aveva un vantaggio di 15 punti”, ha sottolineato Trofino. Insomma, l’atteggiamento di Bergamo – secondo la difesa – è quello di una persona che non fa parte di nessuna “associazione”: “Ma come, un suo membro che dice di sfavorire la Juve!”. La chiusura sulla “passione” di Moggi per le griglie arbitrali: “Il suo era un giocare alla settimana enigmistica, un pronostico”.

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