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Cultura

Torino verso i sette milioni di turisti all’anno. E la cultura fa da traino

Davide Mazzocco

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Cinque milioni di turisti nel 2010, sette – secondo le proiezioni – quelli con cui si chiuderà la stagione 2011. Anche i numeri confermano la trasformazione di Torino in metropoli post-industriale con ambizioni turistiche. E a fare da traino è la cultura: quella dei grandi eventi come le mostre Fare gli italiani e Stazione futuro alle Ogr o come le esposizioni della Reggia di Venaria. Se nel 2010 il boom di presenze si era concentrato soprattutto in primavera, nel periodo dell’Ostensione della Sindone, nel 2011 la crescita dell’affluenza si è spalmata lungo tutto l’arco dell’anno grazie alla cadenza pressoché settimanale dei grandi eventi culturali. Pensiamo, per esempio, al periodo compreso fra la metà di marzo e la metà di maggio con i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la riapertura dei musei dell’Automobile e del Risorgimento, l’inaugurazione delle mostre delle Ogr, la Biennale Democrazia, la partenza del Giro d’Italia e le grandi adunate militari.

Anche l’autunno proporrà un menu ricchissimo. Quest’oggi s’inaugurano le Luci d’Artista che rimarranno accese sino al prossimo 15 gennaio. Domani, invece, toccherà a Paratissima tenere a battesimo la settimana che, annualmente, Torino dedica all’arte contemporanea.  Da venerdì 4 a sabato 6 novembre il Lingotto ospiterà Artissima, mentre al Museo di Scienze Naturali sarà di scena lo Share Festival. Sabato il clou della cinque giorni con la Notte bianca dell’Arte contemporanea. Ma dopo la ricca anteprima di Prospettiva 150  giovedì 3 novembre inizia la nuova stagione del Teatro Stabile di Torino. Lo stesso giorno al cinema Massimo il regista Amos Gitai inaugurerà la retrospettiva a lui dedicata dal Museo del Cinema introducendo il film Carmel. E a fine novembre ci sarà l’appuntamento più atteso, il Torino Film Festival. Ancora due settimane di attesa e, a partire dal 18 novembre, nella mostra Leonardo. Il genio, il mito si potrà ammirare l’Autoritratto mai esposto, prima d’ora, al grande pubblico. Il mese si chiuderà con l’appuntamento di maggior richiamo del calendario annuale: il Torino Film Festival. Accanto alle retrospettive dedicate a Robert Altman, Sion Sono e Eugene Green vi saranno tante importanti anteprime di film interpretati da divi di Hollywood come Brad Pitt, George Clooney, Philip Seymour Hoffman e Adrien Brody.

Nonostante i tagli alle Attività culturali, Torino non solo ha consolidato ma ha notevolmente aumentato le presenze (che erano di poco superiori ai tre milioni dieci anni fa). Ma per proseguire su questa strada ci vuole un nuovo traguardo, come lo sono stati in passato le Olimpiadi del 2006 e i festeggiamenti del 150° dell’Unità di quest’anno. La scadenza più vicina potrebbe essere il 2019, anno per il quale Torino si è candidata a essere Capitale europea della cultura. Otto anni, in questi tempi incerti, sono un’era geologica e in questo lasso di tempo bisognerà cercare di mantenere in vita le tante piccole realtà periferiche che continuano a dover fare i conti quotidianamente con la propria sopravvivenza. Si conservino, dunque, i grandi enti che rappresentano la tradizione ma si preservino anche le realtà satellite che sono la sperimentazione e il futuro della cultura e dunque di una città, Torino, che sembra finalmente decisa a cambiare pelle.

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