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Ambiente

Processo Eternit, domani Casale Monferrato accetterà “l’offerta del diavolo”

Davide Mazzocco

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A dibattimento concluso e a due mesi dalla sentenza prevista per il 13 febbraio 2012, domani, venerdì 16 dicembre, il comune di Casale Monferrato, con in testa il sindaco Giorgio Demezzi, ritirerà la costituzione di parte civile nel processo Eternit in cambio del denaro offerto (18 milioni di euro) dall’imputato per strage Stephan Schmidheiny (leggi il commento di Matteo Zola). Salvo cambiamenti di rotta che sembrano, al momento, piuttosto improbabili, nel consiglio comunale di domani sera verrà dunque accettata quella che nella cittadina italiana più toccata dall’esposizione alla fibra di amianto è stata ribattezzata come “l’offerta del diavolo”.

Il processo è sicuramente il più importante procedimento penale in  materia di lavoro (forse secondo solo al caso della Union Carbide di Bhopal in India) mai celebrato al mondo. I morti nel processo sono oltre 1600 solo a Casale Monferrato (su 37000 abitanti, altri 200 dovrebbero costituirsi in un eventuale  Eternit bis) e circa 3000 in tutta Italia. Dal dicembre 2009 (data d’inizio dei dibattimenti) a oggi si registrano circa 129 nuovi casi di mesotelioma ma il picco di mortalità è previsto verso il 2020-2025. Dopo l’incontro tenutosi lunedì 12 dicembre anche l’Afeva (l’Associazione Familiari Vittime Amianto) e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno perso la speranza che il comune rifiuti l’offerta di Schmidheiny restando così coerente con anni di battaglie al fianco dei famigliari delle vittime della “lana della salamandra”.

“Noi del Comitato Vertenza Amianto saremo presenti con una folta rappresentanza – spiega Bruno Pesce – per esprimere la nostra totale contrarietà all’accettazione di tale proposta. Nell’incontro di lunedì scorso l’amministrazione ci è sembrata molto decisa e crediamo che la scelta di accettare l’offerta non verrà stravolta nel consiglio comunale di domani sera. L’accettazione è stata giustificata spiegandoci che i 18 milioni di euro verranno impiegati per la ricerca, per la bonifica, per le opere pubbliche volte a rilanciare Casale Monferrato. Noi crediamo, però, che il dato economico venga dopo la giustizia”.

Il sindaco Demezzi ha confermato che rimarrà al fianco delle vittime nella costituzione di parte civile nei confronti di Jean Louis de Cartier ed è forse questo l’anello debole della storia: ci si esclude nei confronti dell’imputato più giovane che è stato alla guida di Eternit per un maggiore arco di tempo e in anni più recenti e si resta al fianco delle vittime contro l’imputato più anziano che guidò l’azienda per meno anni e in tempi più remoti quando la conoscenza dei danni dall’esposizione all’amianto era inferiore?

“Schmidheiny ha 25 anni in meno di de Cartier – spiega Pesce – e togliersi da questo processo vuol dire escludersi dai procedimenti futuri. Perché, purtroppo, a Casale Monferrato si continua a morire. A poche settimane dalla fine dell’anno sono già 47 i decessi per mesotelioma registrati a Casale Monferrato e nei comuni limitrofi e temiamo che entro il 2012 verranno superati i 50. Sappiamo che la decisione di accettare l’offerta di Schmidheiny non è stata presa all’unanimità. Ci sono state discussioni, qualcuno ha sollevato delle perplessità. Noi domani saremo presenti con i nostri stemmi e i nostri tricolori per ribadire che stanno decidendo in contrasto con i famigliari delle vittime. Le istituzioni dovrebbero dare l’esempio ma in Italia funziona sempre al contrario”.