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Biella

Evasione fiscale: Castagnetti patteggia. Il Pd: dimettiti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Luca Castagnetti torna nella bufera. L’assessore provinciale ha appena patteggiato una condanna a 6 mesi con la condizionale per il reato di evasione fiscale commesso fra il 2005 e il 2007, prima di essere nominato responsabile dei lavori pubblici nell’attuale giunta Simonetti. Dall’opposizione fioccano le richieste di dimissioni: il capogruppo del Partito democratico in via Sella, Davide Bazzini, scrive al presidente-deputato padano per chiedere il ritiro delle deleghe a Castagnetti: “Ragioni di sensibilità istituzionale e di opportunità avrebbero già dovuto consigliare il diretto interessato a rassegnare le dimissioni e ci auguriamo che questo avvenga nelle prossime ore. In caso contrario invitiamo il capo dell’amministrazione a provvedere senza indugi”.

Castagnetti ha già chiarito le sue responsabilità ammettendo di avere «commesso una stupidaggine». E precisando che il reato per il quale ha patteggiato “nulla ha a che vedere con il mio attuale incarico in Provincia”. Insomma, di dimissioni non se ne parla nemmeno. Lo stesso Simonetti ha escluso la rimozione dell’assessore pidiellino dal suo incarico.

A Castagnetti la finanza contesta di avere omesso dalla propria dichiarazione dei redditi, per due anni consecutivi, tra i 90 e i 100 mila euro di compensi ricevuti da una società trentina per alcune consulenze. La ditta, dalla quale poi l’assessore è stato assunto, si occupa di compravendita di abiti da lavoro e prodotti di lavanderia. L’omessa dichiarazione avrebbe potuto concludersi con il pagamento rateale della somma non dichiarata, ma le fiamme gialle non hanno potuto concludere le verifiche perché nel frattempo i libri contabili su cui le cifre erano registrate sono spariti.

Da qui il procedimento. Che Castagnetti ha deciso di concludere anzitempo scegliendo la via del patteggiamento: “Non è accettabile – si legge ancora nella lettera del Pd – che un assessore provinciale, di fronte a episodi così gravi, rimanga al suo posto come nulla fosse. Si tratta peraltro dello stesso assessore che ha spiegato ai biellesi la necessità di istituire il canone sui passi carrai in nome dell’interesse generale. Il che rende ancora più insopportabile la situazione, proprio mentre la lotta all’evasione sta assumendo un rilievo centrale di fronte al fatto che si chiedono sacrifici pesanti ai cittadini”.

Castagnetti era finito nel mirino già nel 2009, pochi mesi dopo l’inizio del suo mandato nella giunta Simonetti, per avere fatto assumere alla Provincia di cui lui è amministratore il figlio Francesco, nel ruolo di segretario dell’assessorato all’agricoltura, dove siede Guido Della Rovere, compagno di partito di Castagnetti nel Pdl.

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