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Cronaca

Enrico Mentana sul Fatto: “I giornalisti prendevano Fiat in prestito senza pagare”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Parlare di Fiat in tutte le interviste sembra essere diventata una moda in questi giorni, eppure tra sentenze di tribunale, condanne di giornalisti ed endorsement confindustriali è arduo farne a meno. E allora anche Enrico Mentana (direttore del tg La7), intervistato da Malcom Pagani su Il Fatto Quotidiano, dice la sua e lancia frecciatine sui perversi rapporti tra il mondo del giornalismo e il Lingotto:

Nel settore automobilistico si fanno da sempre le recensioni incrociate (riferimento alla condanna di Corrado Formigli, ndr). Meno che in Italia, naturalmente. Mi trovi una stroncatura della Stilo, se ci riesce. La storia parte da lontano.
Ripercorriamola.
Il capo delle relazioni esterne dell’Alitalia e il capoufficio stampa della Fiat erano il santo graal più inseguito dalle redazioni italiane a metà degli anni 80. Dal manifesto al Giornale. Mammelle ausiliarie. Il tornaconto era reciproco. Sa com’è, per derogare al rigore bisogna essere in due.
Come funzionava?
A metà degli anni 80 in redazione girava una battuta.
Quale?
Invece di chiamare la Hertz telefonate all’ufficio stampa della Fiat. Ma magari la Fiat di allora fosse stata la Hertz. (ride) Alla Hertz le macchine le paghi. L’abitudine al comodato gratuito invece era generalizzata. I miei colleghi prendevano macchine in prestito senza pagare. Una cosa ridicola, francamente ridicola. Un altro tipo di commercio a chilometri zero. I giornalisti sono stati e sono ancora una categoria “di – sponibile”. Senza dubbio.

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