Seguici su

Cronaca

Morti bianche: nel 2011 un decesso a settimana in Piemonte

Davide Mazzocco

Pubblicato

il

L’incidente mortale avvenuto sabato scorso al termovalorizzatore di Torino Gerbido ha riportato sotto i riflettori il dramma delle morti bianche, problema sottoesposto dai media che trova la ribalta solamente in particolari occasioni. Antonio Carpini era caposquadra della Società Edil Due e sabato scorso, durante la sua attività, è caduto da un’altezza di circa trenta metri perdendo la vita. Quest’oggi il cantiere è rimasto chiuso in segno di lutto. Le cifre, impietose, dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro ci dicono che in Piemonte, dall’inizio dell’anno, già cinque persone hanno perso la vita. L’anno scorso la nostra regione ha pagato un tributo di 52 vittime vale a dire il 7,8% delle morti bianche di tutta Italia. Nel 2011, nel nostro Paese, i decessi sono stati 663: 207 di questi in agricoltura (138 a causa del capovolgimento di un trattore), 173 nell’edilizia, 71 nell’industria e 53 nell’autotrasporto. I mesi invernali sono, statisticamente, i meno pericolosi a causa della riduzione dell’attività cantieristica e agricola ma con l’innalzamento delle temperature e la stagione migliore sono proprio i lavori outdoor (agricoltura ed edilizia) a far registrare la maggiore incidentalità.

Le statistiche sul Piemonte sono chiare: 52 le morti bianche, una a settimana. È naturalmente la Provincia di Torino la più bersagliata dal problema con 19 decessi (36,53% sul totale regionale), seguita da Cuneo con 10 (19,23%), da Alessandria con 6 (11,53%), da Vercelli con 5 (9,61%), da Novara e dal Verbano Cusio Ossola con 4 (7,69%), da Biella con 3 (5,76%) e da Asti con 1 (1,92%). Dallo spoglio dei dati dello scorso anno si scopre come il Piemonte sia la seconda regione come numero di decessi dopo la Lombardia (76 morti bianche) e come la provincia di Torino sia la seconda dopo quella di Brescia (22 decessi). Si tratta di un conteggio relativo alle morti violente e traumatiche da incidente ma se si dovessero considerare anche le malattie con esito letale causate dall’esposizione a sostanze tossiche  (vedi l’amianto) i numeri sarebbero naturalmente più consistenti. E non è un caso che proprio nel capoluogo piemontese operi il più efficiente pool italiano di magistrati in materia di sicurezza sul lavoro, lo stesso che tramite il suo leader Raffaele Guariniello chiede da tempo l’istituzione di Procura nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese