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De Tomaso, ancora un rinvio: slitta l’incontro del 15, appuntamento a Roma il 21 marzo

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I cinesi, si sa, sono riservati. Ma nonostante tutta la buona volontà, sarà difficile per i 1130 lavoratori della De Tomaso (980 a Grugliasco) prenderla con filosofia: i nuovi proprietari, la Hotyork Investment Group di Hong Kong, restano ancora un mistero. E in attesa di approfondire l’amicizia orientale, slitta al 21 marzo l’incontro al ministero dello Sviluppo economico che avrebbe dovuto tenersi il 15. La richiesta è arrivata da parte dell’azienda, che avrebbe chiesto il rinvio in attesa dei fondi per l’acquisizione di quell’80% ancora in mano ai Rossignolo. 

A curare l’intera operazione la Barclays Bank di Londra, ma sulle cifre è ancora uno stucchevole balletto a farla da protagonista: prima 45 milioni, poi 60, poi addirittura 500. Con la Regione Piemonte – e l’assessore Porchietto – travolti nel valzer numerico. L’ottimismo sull’intera operazione arriva da dove non te lo aspetti, cioè dalle parti della Fiom: “Noi siamo convinti – ha detto a Il Sole 24 Ore il segretario torinese Federico Bellono – che l’investitore cinese esista davvero, se no i vertici aziendali non sarebbero volati a Londra per un incontro fasullo. Ma è ovvio che questa deve essere l’ultima chance per la famiglia Rossignolo, non si può andare avanti all’infinito”.

Maggiore delusione in casa Uilm: “ È stato perso oltre un mese in rinvii – ha detto Giuseppe Anfuso – e questo fa aumentare la tensione. Dobbiamo solo augurarci che il 21 sia davvero la data definitiva”. Ad attendere ansiosamente, oltre ai lavoratori, anche il governo Monti: il ministro Fornero attende infatti certezze per autorizzare la cassa integrazione per gli oltre 1000 dipendenti divisi tra Piemonte e Toscana.

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