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Economia

Fiat, crollano le vendite a febbraio. Marchionne ed Elkann dal premier a bordo di una Panda

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Venerdì pomeriggio la gitarella romana, ospite di Mario Monti a Palazzo Chigi (dov’è arrivato a bordo di una Panda rossa). Giovedì le rassicurazioni sulle sue intenzioni “italiane” (per interposta persona). Sergio Marchionne non è uno a cui piace passare per inaffidabile, meno che mai se si parla del destino di quella che considera (a torto o a ragione) una sua creatura, la Fiat barra Chrysler. Ieri il ministro del Lavoro Elsa Fornero lo ha sostanzialmente difeso al Senato, senza convincere molto: “Le ipotesi di chiusura di stabilimenti in Italia sono prive di fondamento, ho avuto assicurazioni dai vertici del Lingotto”. E ancora: “Nell’incontro tra il presidente del Consiglio e i responsabili della Fiat, si chiariranno molte cose, non è compito del governo dire alle imprese che cosa debbono o che cosa non debbono fare”.

Parola che non sono piaciute al Partito democratico, ad esempio, che per bocca dell’ex collega della Fornero, Cesare Damiano, ha definito “non sufficienti” le parole del ministro (piaciute invece al Pdl).

L’INCONTRO CON MONTI. “Perfetto”. Sergio Marchionne ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano dell’incontro con il premier Monti. Durante la visita l’ad e il presidente Elkann hanno inoltre presentato la nuova Panda al presidente del Consiglio nel cortile di Palazzo Chigi.

IL MERCATO. Se proprio Marchionne non riesce ad appassionarsi alla questione stabilimenti, dovrebbe essere molto più preoccupato leggendo i dati di vendita del Lingotto in Europa. Pessimi: rispetto al febbraio del 2011 la Fiat ha perso il 16% di quota scendendo dal 7,8 al 7,2. Certo, sarà vero come dicono da Torino, che su questi numeri “pesano gli effetti dello sciopero delle bisarche” in corso da 20 giorni, ma non può essere tutta colpa dei camionisti e comunque il peso maggiore si avvertirà a marzo. Oggi la produzione sarà fermata negli stabilimenti di Pomigliano (anche lunedì), Cassino e Sevel. Per Melfi e Mirafiori era invece già prevista la cassa integrazione.

UN PO’ DI NUMERI. Nel 2011 l’ad italocanadese ha ricevuto per la sola spa un compenso fisso di 2,45 milioni di euro. John Elkann ha incassato 1,344 milioni, mentre il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, 5,552 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione pubblicata sul sito della Fiat.

LE PAROLE DELLA CAMUSSO. La Cgil vuole che Fiat investa in Italia e non la consideri la ruota di scorta delle produzioni in altri paesi. Lo ha detto venerdì a Firenze il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. “Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l’Italia la ruota di scorta delle produzioni negli altri paesi: questa mi pare la sfida rispetto alla quale le risposte non ci sono”.

Fiat e Volkswagen, paghe a confronto (video da Repubblica TV)

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