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Cronaca

Calciopoli, radiazione confermata per Moggi. Scandalo scommesse: spunta il nome di Conte

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I ricorsi presentati da Luciano Moggi (ex dg Juventus), Antonio Giraudo (ex ad Juventus) e Innocenzo Mazzini (ex vicepresidente Federcalcio) sono stati respinti dall’Alta Corte di Giustizia, confermando così la radiazione dalla Figc comminata dalla Corte di Giustizia Federale. Si chiude così defintivamente la vicenda Calciopoli, proprio mentre viene fuori il bubbone calcioscommesse.

LA DECISIONE DELL’ALTA CORTE. Lo scorso 27 marzo a Roma si era svolta l’ultima udienza sui ricorsi presentati dai due ex dirigenti della Juventus e dall’ex vicepresidente della Federcalcio, l’unico presente “fisicamente”, contro la Federcalcio. Il dibattito è durato un’ora, mentre quello relativo a Moggi circa un’ora e mezza. Il 4 aprile è arrivata la conferma dell’Alta Corte, ultimo grado di giudizio sportivo: radiazione per tutti e tre gli ex dirigenti. Vicenda chiusa definitivamente? Forse no, visto che Lucianone ha parlato subito dopo di “sentenza politica, su questo non ci sono dubbi: andrò fino in fondo, cioè alla Corte europea per i diritti dell’uomo. L’Alta Corte del Coni si è uniformata alle precedenti sentenze, che sono state sentenze in copia che non hanno tenuto conto dell’insussistenza dei fatti dimostrata dalle montagne di documenti prodotti dalle difese”.

SPUNTA FUORI IL NOME DI CONTE. L’organizzazione che secondo la procura di Cremona ha truccato o tentato di modificare il risultato di decine di partite degli ultimi campionati italiani di serie A, B e C, provò a coinvolgere anche l’attuale allenatore bianconero, Antonio Conte, quando era alla guida del Siena. L’episodio emerge dagli atti dell’inchiesta di Bari che ha portato in carcere l’ex giocatore della squadra pugliese Andrea Masiello e tirato in ballo l’attuale terzino del Toro Alessandro Parisi.

In una telefonata del 24 marzo 2011, annota la squadra mobile, ”Bellavista (centrocampista del Bari, ndr) chiede a” un tale “Raimondo se può contattare Conte l’allenatore del Siena per sapere se sia contattabile per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. ‘Raimondo – è poi scritto nel verbale – informa Bellavista di non esser riuscito a contattare Conte e di avergli inviato un messaggio”. Anche Leonardo Bonucci, attuale difensore bianconero ma ai tempi centrale del Bari, ha respinto con veemenza le accuse di Masiello (“Dice il falso”).

Il Lecce, tirato in ballo direttamente dopo il famoso autogol di Masiello nel derby, si difende così: “Siamo completamente estranei a tutto quello che è emerso dalle dichiarazioni – parte delle quali anche confuse e contraddittorie – dei protagonisti di questa vicenda, e siamo sicuramente vittime di una ingiustificata presunzione di colpevolezza mediatica”. Giovanni Semeraro, attraverso una nota pubblicata sul sito della società, ribadisce in questo modo l’estraneità del club salentino allo scandalo del calcioscommesse. Per Semeraro “il risultato del derby – fino a prova contraria – è stato conquistato sul campo, e se circostanze estranee avessero concorso a determinarlo, non sono certamente riconducibili alla nostra società”.

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