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Nidi e materne verso una gestione mista. Fassino: “Occorre un modello diverso”

Davide Mazzocco

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Il sindaco di Torino Piero Fassino assicura che nessuno vuole smantellare, né liquidare, né chiudere gli asili ma che occorre pensare a un “modello diverso” che consenta di mantenere “l’alta qualità raggiunta” facendo i conti con la contrazione delle risorse economiche. Questa la risposta alla manifestazione delle maestre davanti al Municipio di Torino.

Ma come sarà questo nuovo modello? Si parla di un sistema misto gestito dal pubblico ma con capitali privati: quindi aziende speciali (sulla falsariga delle società partecipate) oppure un coordinamento da parte di una fondazione. Di certo non si potrà perdere altro tempo: la soluzione va trovata in tempi brevi, entro fine mese. Dieci asili dovrebbero finire sotto gestione provata con clausole che mantengano il Comune a capo della direzione pedagogica. Palazzo Civico cercherà anche di salvaguardare i quasi 300 precari che negli ultimi mesi hanno dato vita al Comitato Zero-Sei.com e il cui contratto scade a fine giugno. Oggi è fissato un nuovo incontro a tre fra Fassino, l’assessore ai Servizi Educativi Maria Grazia Pellerino, assessore al Bilancio Gianguido Passoni per fare il punto sulla situazione ma il giurista Ugo Mattei, fra gli estensori del piano redatto dal Comitato Zero-sei in sede di valutazione al Comune, appare scettico: “Far valutare una proposta sofisticata e giuridicamente impeccabile come la nostra – ha dichiarato a La Stampa – è come sottoporre a un medico di famiglia la necessità di un’operazione salvavita”. Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil promettono un costante monitoraggio della situazione ed eventuali mobilitazioni e scioperi nelle prossime settimane.

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