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Dieci notai torinesi smascherati dall’Agenzia delle Entrate per aver fatto i furbetti della parcella

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dieci notai di Torino sono strati smascherati dall’Agenzia delle Entrate per aver evaso 2,9 milioni di euro di imponibili non dichiarati utilizzando un artificio basato su un vizio formale, un  trucco lessicale che permetteva di  trasformare in rimborsi in spese anticipate per conto del cliente. In un singolo caso sono stati evasi 715 mila euro in un solo anno. Le prove sono state incontestabili e i professionisti hanno aderito alle conclusioni del verbale di constatazione dell’Agenzia delle Entrate. L’operazione è stata eseguita dai funzionari delle due Direzioni provinciali di Torino dell’Agenzia delle Entrate, grazie all’analisi dell registro dei repertori notarili selezionando om casi in cui veniva applicato un tariffario ben inferiore alla media di mercato.

I funzionari del fisco hanno controllato i giustificativi delle somme incassate e i la verifica ha portato alla veritò: a carico del cliente venivano attribuiti il compenso e l’anticipo delle imposte di registro per gli atti rogati dai notai coinvolti. In più era aggiunta una cifra non indifferente sotto la voce altri costi addebitati, che corrispondeva a una parte dei compensi mascherati da rimborsi spese e quindi non soggetti a imposta.

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