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Asti

Accorpamento Province. A farne le spese sono gli astigiani secondo Armosino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Province si, Province no! L’accorpamento, voluto dal Governo e previsto dall’articolo 17 del decreto legge 95/2012, delle Province italiane al di sotto di un certo numero di residenti, fa discutere gli astigiani, in particolare gli Amministratori della città, riuniti in consiglio speciale nei giorni scorsi. A fare le spese dei tagli statali agli enti locali sono i cittadini a cui non possono più essere garantiti alcuni pubblici servizi. A sostenerlo è Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti e promotrice dell’incontro ai vertici.“Ci siamo confrontati – spiega Armosino – sulle prospettive di attuazione indicate dalla riforma sull’accorpamento delle Province e sulle eventuali azioni da intraprendere. Se non ci saranno interventi correttivi sul provvedimento del Governo, a fronte dei consistenti tagli ai trasferimenti dallo Stato agli enti locali, il bilancio provinciale subirà drastiche modifiche, cui seguirà inevitabilmente l’impossibilità di garantire taluni servizi ai cittadini”.
Dipendono dalla Provincia la manutenzione degli edifici che ospitano gli istituti di istruzione secondaria superiore, la viabilità intercomunale, i trasporti locali, la formazione professionale, i servizi all’impiego. Alla riunione hanno partecipato gli amministratori della Provincia di Asti,  i sindaci dei Comuni dell’astigiano, i parlamentari astigiani Massimo Fiorio e Sebastiano Fogliato, Giovanna Quaglia, assessore regionale, i consiglieri regionali Angela Motta e Rosanna Valle, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e la rsu della Provincia.

Dal confronto, al momento non è risultato alcun dato utile all’individuazione di una soluzione alternativa.

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