Cronaca
Braccianti trattati come bestie, Saluzzo come Rosarno. Continua la raccolta della Caritas
Senza tetto, senza acqua né gas, privi delle più essenziali condizioni igieniche i migranti sono stati soccorsi dalla Croce Rossa con alcuni tendoni e da alcune volenterose associazioni del cuneese. A occuparsi della raccolta e dello smistamento dei beni per i migranti è la Caritas di Saluzzo che – attualmente – ha necessità di scarpe maschili con numeri 42/43/44/45, pomodori pelati, olio, latte, alimenti in scatola (carne, tonno, sardine, verdure, ecc…). Chi volesse fare un offerta può contattare lo 017546367 oppure scrivere una mail a caritas@saluzzo.chiesacattolica.it
Come negli anni Cinquanta in cui nel capoluogo venivano apposti gli aberranti cartelli “Non si affitta ai meridionali”, così oggi i migranti non vengono più albergati nella cascine, non vengono accettati nelle case sfitte e sono costretti a dormire all’aperto.
Dopo Rosarno, dopo lo sciopero di Nardò nel nostro Codice Penale è stato introdotto il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” che viene definito da quattro elementi: 1) retribuzioni palesemente sproporzionate, 2) violazioni dell’orario di lavoro, 3) condizioni igieniche pericolose per la salute, 4) situazioni alloggiative particolarmente degradanti. Se per le prime due caratteristiche le condizioni sono sicuramente favorevoli rispetto alle campagne del Sud, la situazione degli alloggi è un problema lungi dall’essere risolto. Come qualcuno ha fatto notare il bestiame dorme al riparo, i braccianti in capannelli improvvisati sotto gli alberi.
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