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Piemonte

I commenti della politica alle frasi di Monferino sul fallimento della Regione Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Non sono mancate le reazioni alle parole dell’Assessore Paolo Monferino sui conti della Regione Piemonte. Per Andrea Boquicchio di Idv: “Ben venga il commissariamento della sanità piemontese, è l’unica soluzione a fronte del palese fallimento dichiarato dall’assessore Monferino. L’ultima riforma sanitaria avrebbe dovuto eliminare gli sprechi, invece ha prodotto un aumento ingiustificato di poltrone, pagate con i soldi dei cittadini, attraverso ad esempio l’istituzione delle Federazioni sanitarie. Da condannare anche l’immobilismo dell’assessorato in seguito alla mancata trasmissione da parte di tre Asl dei dati relativi ai bilanci 2010.

Per Roberto Placido (PD): “Se la Regione Piemonte è tecnicamente fallita, come ha dichiarato l’Assessore regionale alla sanitàMonferino quest’oggi in Commissione Bilancio, allora la conseguenza non può essere altro che le dimissioni del Presidente Cota e le elezioni anticipate.  Evidentemente Monferino non è più nelle condizioni di nascondere la realtà dei fatti ovvero la gravità del debito regionale.

Monica Cerutti: “Dopo le dichiarazioni dell’assessore Monferino la giunta Cota faccia definitivamente un passo indietro.  Il quadro che ci ha fornito oggi l’assessore Monferino in Commissione Bilancio dello stato dei conti della sanità piemontese è drammatico. A suo avviso i nuovi tagli nazionali sul fondo sanitario sono in parte compensati dalle razionalizzazioni messe in atto, ma c’è una nuova tegola che si abbatte sulla testa della sanità piemontese. Per evitare per quanto possibile l’introduzione di nuove addizionali che andranno a pesare sui cittadini piemontesi, si dovrà necessariamente procedere, secondo l’assessore, alla costruzione di fondi immobiliari delle proprietà della sanità e della Regione”.

Per il Gruppo 5 Stelle : “Sappiamo benissimo che le società non sono controllate dalla maggioranza pubblica, ma dal socio privato di maggioranza relativa, che spesso controlla il tutto anche con quote esigue, soprattutto perché è alla ricerca del profitto come ritorno del suo investimento. Dare gli edifici ospedalieri alle fondazioni bancarie potrebbe essere il primo passo della privatizzazione della Sanità, cosa a cui ci opporremo strenuamente. Chiediamo che Cota e la Lega Nord, che si battono, sinora solo a parole, contro il Governo Monti, dei banchieri e tecnocrati, vadano a Roma ed ottengano che il rientro dal debito fatto dalle Giunte Ghigo e Bresso sia onorato, ma spalmato nel tempo.  Se no, tanto vale avere un Commissario liquidatore e risparmiare i costi dei Consiglieri e degli Assessori.

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