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Economia

Dissenso fra Marchionne, John Elkann e Andrea Agnelli per i soldi da investire per la Continassa e per salvare Stampa e RCS

Redazione Quotidiano Piemontese

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Secondo Italia Oggi, Libero e Dagospia la necessità di finanziare i diversi progetti che potranno essere realizzati alla Continassa dopo l’autorizzazione del Comune di Torino  e la necessità di rifinanziare La Stampa e il gruppo RCS per salvarli dalla crisi stanno creando non pochi dissapori fra Sergio Marchionne, John Elkann e Andrea Agnelli

Dagospia analizza il caso della Continassa

La ragione dello scontro, che ha fatto scoppiare un enorme casino anche dentro il Pd locale, riguarda la decisione del Comune di “regalare” un’area pubblica che si trova vicino al nuovo stadio della Juventus ed è denominata “La Continassa”. I torinesi la conoscono bene perché è una zona di degradata dove la prostituzione, gli zingari e i topi si muovono tra montagne di erbacce e di immondizia. Dentro quest’area dalle immense dimensioni c’è anche una cascina che un tempo era una struttura prestigiosa e che Fassino ha deciso di cedere insieme al terreno alla Juventus per la miserabile cifra di 58 centesimi al metro quadro.

Questa decisione non ha stupito chi conosce il feeling del sindaco con la Sacra Famiglia degli Agnelli, ma ha creato un grande malumore nel Consiglio comunale dove la delibera è passata nonostante alcuni esponenti della maggioranza di centrosinistra avessero promesso il voto contrario. Sul piccolo scandalo torinese si è scagliato anche il giornalista Oscar Giannino che ai microfoni di “Radio 24” ha attaccato la società bianconera al grido di “Juventini ladri”.

Resta il fatto che al Club guidato da Andrea Agnelli sarà ceduta un’area di 180mila metri quadri sui quali sorgeranno la sede della società, campi di allenamento, attività commerciali, un centro di benessere, un cinema multisala e alloggi di pregio pagando al Comune un importo di 10,5 milioni.

Agli occhi di Yaki Elkann e della finanziaria Exor questo regalo di Fassino al cugino Andrea è una iattura. Infatti, se l’operazione andrà in porto, la cassaforte di famiglia sarà costretta a tirar fuori un mucchio di quattrini per sostenere gli investimenti che la Juve vuole fare alla Continassa. E poiché di questi tempi la finanziaria della Sacra Famiglia è interessata più a guadagnare che a spendere, il malessere tra i due cugini è diventato inevitabile.

Italia Oggi si sofferma invece sugli affari nel settore dell’editoria della famiglia Agnelli

Si tratta di soldi, soldi da spendere in un momento di penuria, in cui peraltro è preferibile piangere miseria e non certo dissipare le risorse della Real Casa, che ha contro metà opinione pubblica del Paese per il rischio permanente dei tagli all’occupazione Fiat in Italia. I soldi di cui si tratta sono quelli da spendere per ricapitalizzare l’Itedi, la holding editoriale che controlla La Stampa, con un’iniezione di almeno 15 milioni di euro, ma forse 25; soldi da spendere (qui potrebbero essere un’ottantina, i milioni di euro) per sottoscrivere la quota Fiat nell’inevitabile aumento di capitale Rcs: per poi, pensa Marchionne, vedersi maltrattare dal Corriere della Sera anziché essere ossequiato a comando;

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