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No Rbm – No Vivisezione: un gruppo pacifista, non violento

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo la recente azione a Collereto Giacosa il gruppo No Rbm – No Vivisezione ha voluto precisare la sua posizione in merito ad alcuni punti fondamentali del suo pensiero e del suo agire:  “In questi giorni si leggono commenti di critica e divergenza su quella che è la linea di pensiero e di comportamento in cui questo gruppo ha deciso di identificarsi, ma è bene sottolineare in modo chiaro ed inequivocabile che No Rbm – No Vivisezione è un gruppo pacifista, non violento, apolitico, apartitico ed antispecista e che le nostre prossime manifestazioni si fonderanno su questi principi fondamentali senza accettare nulla che non si identifichi in essi.

Ciò significa che, per il nostro principio, ci dissociamo completamente da quelle che sono state le azioni degli attivisti di otto anni fa e questo non significa che accusiamo quelle persone per le loro azioni, ma semplicemente non possiamo e non vogliamo condividerle e riproporle in questo percorso che abbiamo deciso di intraprendere e la cui mèta è l’abolizione dell’utilizzo di animali all’interno di RBM attraverso la sostituzione dei metodi di ricerca con pratiche non cruente (ricerca in vitro ed indagini basate sui calcoli matematici) e, nel caso non venisse accolta questa richiesta da parte dei laboratori RBM, ci batteremo per la chiusura del complesso  di Colleretto Giacosa poiché la nostra priorità  è e sarà la fine della sofferenza e dell’inutile sacrificio di animali innocenti.

Auspichiamo che coloro che stanno attaccando questo gruppo, in modo più o meno determinato, si propongano per un confronto chiarificatore e costruttivo, questo gruppo è assolutamente disponibile a riguardo; possiamo non essere in accordo sul modo di diffondere e manifestare il nostro pensiero, ma ciò che deve contare più di tutto è la difesa ad oltranza delle migliaia di animali vittime di un metodo di ricerca primitivo ed inefficiente che prende il nome di “vivisezione”, ma unendo le energie che ognuno di noi può portare alla causa e lasciando da parte quelle che sono percezioni ed emozioni prettamente umane che, all’opposto, le disperdono.

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