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Scuola e formazione

Occupazione di Palazzo Nuovo: il rettore Geuna chiede di incontrare una delegazione studentesca, i pro Palestina rispondono: “il confronto deve essere aperto a tutti”

“Siamo disponibili a dialogare, ma proponiamo che lui venga a Palazzo Nuovo per aprire il dialogo con l’intera collettività degli studenti che stanno occupando per la Palestina”

Sandro Marotta

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TORINO – Per risolvere l’occupazione in corso a Palazzo Nuovo, oggi pomeriggio (martedì 14 maggio) il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha chiesto di incontrare una delegazione di studenti in rettorato. La contro proposta dei manifestanti pro Palestina è che sia Geuna a recarsi a Palazzo Nuovo e a tenere un confronto pubblico con tutta la comunità accademica.

Il quadro

Da lunedì 13 maggio Palazzo Nuovo (sede delle facoltà umanistiche di UniTo), la sede di Fisica e la sede del Politecnico sono state occupate da alcuni studenti; le richieste principali sono quattro: lo stop alle collaborazioni dell’università con gli altri atenei israeliani e con le aziende attive nel settore della guerra; la trasparenza totale degli accordi tra UniTo/PoliTo ed enti esterni; l’embargo militare a Israele e il cessate il fuoco immediato a Gaza.

La proposta di UniTo

Dopo un giorno intero di occupazione, in cui a partire dalla mattina di martedì sono state interrotte anche le lezioni, Geuna ha cercato un dialogo. Alcuni inviati del rettore (tra cui Cristopher Cepernich, delegato per i rapporti con gli studenti) hanno chiesto agli studenti di porre fine all’occupazione e, organizzandosi in una delegazione, discutere le proposte all’interno del rettorato.

La risposta degli studenti

“Noi siamo disponibili al dialogo – rispondono gli organizzatori dell’acampada – ma non con una piccola delegazione. Proponiamo invece che lui venga a Palazzo Nuovo per aprire il dialogo con l’intera collettività degli studenti che stanno occupando per la Palestina”.

I manifestanti hanno già annunciato che la protesta in solidarietà con gli abitanti di Gaza proseguirà con la partecipazione alla fiaccolata del 15 maggio in occasione della ricorrenza della Nakba e la mobilitazione del 18 maggio per bloccare l’invio di armi a Israele”.

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