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Ambiente

Aziende del cuneese rubavano ghiaia dal torrente Maira provocando danni all’ambiente

Redazione Quotidiano Piemontese

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Reati ambientaliI finanzieri del soccorso alpino, insieme ai colleghi della compagnia di Cuneo, nelle campagne lungo il Maira, tra Villafalletto e Vottignasco, hanno riscontrato notevoli violazioni alla normativa ambientale e sventato un rilevante furto dall’alveo del torrente Maira, con modifica dell’ambiente naturale protetto. L’operazione ha avuto inizio nelle prime ore del mattino di sabato 2 febbraio, quando, durante una normale attività di addestramento sul territorio, dedicata  alla ricerca, con unità cinofile, di dispersi in aree boschive, alcuni militari di Cuneo hanno notato un imponente escavatore che stava prelevando materiale dall’alveo fluviale caricandolo su 2 camion di grandi dimensioni.I militari, considerando che le operazioni si stavano svolgendo in un’area fluviale protetta, hanno ritenuto che si trattasse di un’attività illecita e sono intervenuti scoprendo che il personale a bordo dei mezzi lavorava per conto di un’impresa della zona. Scattate le indagini, l’intera area è stata perlustrata e in una zona di 2mila mq, circa  hanno trovato 800 tonnellate di ghiaia estratta abusivamente dal torrente Maira. Nei confronti dell’amministratore dell’azienda in questione sono state formulate le ipotesi di furto continuato di materiale esposto alla pubblica fede, estrazione abusiva ed esecuzione di opere su area tutelata in assenza di autorizzazione. Sono anche stati sequestrati i 3 mezzi utilizzati per le operazioni.

I controlli sono proseguiti nell’impresa dove è stato riscontrato il deposito e lo smaltimento, anche mediante combustione, di rifiuti speciali, nonché l’interramento di rifiuti di vario genere, anche pericolosi. Si tratta per lo più di rifiuti provenienti da demolizioni (bitumi, cemento e mattoni), ma dal terreno sono affiorati anche pneumatici fuori uso, rottami ferrosi, plastica e ceneri di rifiuti urbani. Con la collaborazione dei funzionari Arpa, agenzia protezione ambientale, del dipartimento cuneese, sono stati poi individuati altri rifiuti pericolosi, tra i quali frammenti di amianto, fusti contenenti olio esausto e filtri di motori, nonché apparecchi elettrici vari. Sono state anche rilevate numerose tracce di lavaggi di betoniere in più punti dell’area aziendale.

Nel corso degli accertamenti le fiamme gialle hanno anche scoperto che un camion e un mini-escavatore (per un valore complessivo di circa 40mila euro), custoditi presso l’autorimessa dell’impresa, privi di targa autentica e di copertura assicurativa, con numero di telaio abraso e modificato. I mezzi sono stati sequestrati.

Nel corso delle operazioni si è proceduto anche alla denuncia di 3 artigiani di Tarantasca e Costigliole Saluzzo in quanto, giunti sul posto nel corso delle operazioni per conferire il proprio carico, sono risultati sprovvisti della documentazione o dell’autorizzazione (iscrizione all’albo gestori ambientali) previste per i trasporti di rifiuti speciali. Nei loro confronti si è anche proceduto al sequestro dei veicoli e di circa 18 tonnellate di materiale altrimenti destinate allo smaltimento illecito.

Dagli ulteriori approfondimenti è risultato che una ex cava, posizionata lungo il Maira nel comune di Vottignasco e gestita dalla medesima impresa, era stata usata come sito per l’illecito smaltimento di rifiuti. Al suo interno sono stati, infatti, scoperti, depositati e seppelliti, materiali vari. Da un primo saggio esplorativo richiesto dai finanzieri, oltre alla presenza di mattoni, plastica, rottami ferrosi, polistirene e numerosi cumuli di ceneri di rifiuti urbani, è stata rilevata la presenza di copertoni ed altri rifiuti, direttamente all’interno della falda acquifera.

Il responsabile dell’impresa è stato denunciato anche per le ipotesi  gestione e deposito non autorizzati di rifiuti speciali pericolosi/non pericolosi e per smaltimento di rifiuti mediante combustione. L’operazione si è conclusa con il sequestro di 8.443 tonnellate di rifiuti speciali, della zona interessata, estesa per circa 15.200 mq, e di 7 automezzi, nonché con la denuncia di 4 responsabili per illeciti ambientali.

Nel corso dei successivi approfondimenti i militari sono riusciti a risalire alle imprese edili di Cuneo e Caraglio che, nel 2008 e nel 2010, avevano patito il furto dell’escavatore e del camion ed ai cui titolari i mezzi verranno a breve restituiti.

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