Economia
Sabato 21 settembre un incontro contro il cantiere che potrebbe devastare corso Grosseto
Sabato 21 settembre alle 11 in corso Grosseto angolo Via Chiesa della Salute si terrà un incontro davanti alla Chiesa San Giuseppe Cafasso di corso Grosseto 72, contro la costruzione della nuova linea ferroviaria sotto Corso Grosseto, che porterà alla cancellazione della vecchia linea sotto Via Stradella e all’instradamento della ferrovia verso Fossata-Rebaudengo. All’incontro sono stati invitati consiglieri regionali, comunali e parlamentari. Gli organizzatori del presidio presentano le loro ragioni del no al cantiere
La ferrovia Torino-Ceres collega da sempre la città con le Valli di Lanzo, partendo prima da Porta Palazzo, poi dalla stazione Dora GTT di Piazza Baldissera, a seguito dell’interramento della linea sotto Via Stradella e via Badini-Confalonieri, realizzata per Italia ’90. Il passante ferroviario, nel primo progetto, doveva rimanere allo stesso livello della Torino-Ceres che si sarebbe così innestata a Dora RFI; con la progettazione del 2003 e l’abbassamento del passante sotto la Dora, portando il tunnel a -20 metri, si sono accorti che ciò non era più possibile. Da qui, la scelta di costruire una nuova linea sotto Corso Grosseto, con la cancellazione della vecchia linea sotto Via Stradella e l’intercettazione nella nuova stazione di Fossata-Rebaudengo.
Il costo previsto è di 162 milioni di Euro + 18 milioni di iva (destinata probabilmente ad aumentare), 160 a carico della Regione Piemonte (di cui 142 di fondi ex-FAS) e 20 a carico dello Stato con fondi Cipe. La durata dei lavori sarà di almeno 3 anni, che magari si dilateranno, per le sistemazioni di superficie (chi ci metterà i soldi?) e i soliti ritardi. Il tutto con uno scavo a cielo aperto, aprendo una grande trincea come quella del Passante Ferroviario che sta ancora mostrando dopo tanti anni le sue ferite in Barriera di Milano e in Borgo Vittoria e la demolizione progressiva della due sopraelevate, quella verso Corso Ferrara e quella verso Corso Potenza, con la realizzazione di una gigantesca rotatoria in superficie e l’interramento del solo transito da Corso Grosseto verso Corso Potenza.Le associazioni ambientaliste si sono opposte per anni a questo progetto assurdo, proponendo progetti alternativi molto meno costosi e che non avrebbero fatto chiudere corso Grosseto (ad esempio la realizzazione di ascensori e scale mobili tra le stazioni di Dora GTT e Dora Fs, permettendo di collegarsi ai treni del passante ferroviario). Anche la recente nascita di un Comitato di cittadini del quartiere non ha intaccato le convinzioni delle istituzioni sebbene le difficoltà finanziarie della Regione e del Comune di garantire le risorse per i servizi pubblici essenziali (sanità e trasporto pubblico locale su tutte), siano all’ordine del giorno.
Con le proposte alternative si potrebbero utilizzare i fondi risparmiati per opere ben più urgenti, quali la copertura del passante ferroviario nell’area Nord, attualmente rinviata al 2016, il completamento delle fermate/stazioni di Dora e Rebaudengo, la realizzazione di Zappata e la linea per Orbassano.
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