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Cuneo

Un appello dalle rinate Terme di Vinadio al mondo della politica sul futuro turistico del Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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logoPochi giorni prima della fine della campagna elettorale recente la nuova azienda che gestisce le Terme di Vinadio, tornate a nuova vita dalla Pasqua 2014 ha scritto un appello al mondo della politica sul futuro turistico del Piemonte non per chiedere aiuto economico o assistenzialismo, ma per ottenere  coordinamento e pianificazione istituzionale.

Cari Segretari di partito, del Piemonte, sono Davide Calabrese, amministratore delle Terme di Vinadio, che in alta Valle Stura, rappresentano, insieme agli impianti di sci, l’unica prospettiva per il futuro dell’intera Valle. L’anno scorso, a causa del comportamento dell’ex gestore, poi fallito su iniziativa della Procura della Repubblica di Cuneo, le Terme di Vinadio sono state giustamente chiuse dall’autorità sanitaria, generando una voragine per il futuro turistico della valle Stura, a danno di centinaia di posti di lavoro tra diretti ed indotto.

Nell’autunno scorso, molti politici hanno dato attenzione alla vicenda. Allora la proprietà, che rappresento, fu invitata dalla Provincia e dalla Regione ad intervenire, proponendo un piano di salvataggio per l’occupazione e il futuro turistico della valle Stura, senza il quale a mio avviso, il destino è quello della desertificazione giovanile.

La mia compagna ed io, non avendo scelto le Terme di Vinadio, ma avendole ereditate, abbiamo valutato a lungo sull’opportunità di accettare tale invito, e dopo mesi di difficile riflessione abbiamo deciso di accettarlo, con immenso sacrificio umano ed economico.

Abbiamo proposto, in seguito al tavolo di crisi convocato in Provincia, un piano di salvataggio e un progetto di ristrutturazione e rilancio della struttura termale di Vinadio, che prevedeva cospicui investimenti per salvaguardare i dipendenti dell’ex gestore (che per mesi non hanno percepito retribuzione), ed investimenti per diversi milioni di euro per garantire il futuro turistico della Valle Stura.

Noi, quel progetto che ci è stato richiesto, lo abbiamo ideato, e lo stiamo realizzando ed onorando. Anche grazie al contributo dei sindacati coinvolti abbiamo tutelato i lavoratori, e grazie ad investimenti di oltre 1’000’000.00€ in soli due mesi abbiamo riportato alla vita una parte della struttura delle terme di Vinadio, che in Piemonte è attiva da circa cinque secoli, portando già molti degli ospiti che abbiamo ricevuto a paragonarci alle famose terme di Pre Saint Didier, terme che godono dei benefici di una legge regionale a tutela delle terme , contemplata dallo Stato, che in Piemonte non esiste.

Durante questo lavoro, dove erano le istituzioni pubbliche ? Ci era stato promesso un secondo tavolo di crisi per portare all’attenzione del mondo politico la questione, in cambio del nostro impegno ad intervenire a favore del lavoro e del futuro turistico, ma non c’è stato nulla del genere, e chi si è impegnato tanto per avere attenzione sui mass media motivando i propri interventi con la necessità di conoscere l’effettiva situazione delle Terme, perché non ci ha mai risposto?

Il turismo, che è il petrolio blu italiano, il Piemonte e l’Italia tutta hanno bisogno di credere nel futuro, costruirlo è il vostro lavoro, chiedervelo è il mio da cittadino e imprenditore, farlo leggere sulla nostra pagina Facebook, seguita da decine di migliaia di amici sarà per me un piacere ed un onore. Spero che rispondiate…

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