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Cronaca

Lettera a Napolitano per fermare la movida: “Dittatura del fracasso”

Redazione Quotidiano Piemontese

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img_7_2328Ormai è una guerra vera e propria, combattuta in tutto il Paese, senza quartiere. Anzi, di quartieri ce ne sono parecchi in realtà e sono quelli della cosiddetta “movida”, il nemico comune contro cui si scagliano ormai da tempo, a Torino, ma non solo, i Comitati presieduti da Simonetta Chierici, fermamente decisi ad opporsi alla “dittatura del fracasso” di certe zone. A Torino le pietre dello scandalo sono sempre due, i Murazzi ed il Quadrilatero, aree del divertimento notturno giovanile, tra ristoranti, birrerie e disco pub e proprio dal capoluogo piemontese è stata inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera per fermare la legge delega del 28 aprile 2014.
La sua introduzione, infatti, depenalizzerebbe il reato di “disturbo della quiete pubblica” e per chi, come la Chierici, lotta da anni sulle barricate dei 64 Comitati antimovida nazionali (da Milano a Catania), il rischio è enorme: “Siamo quotidianamente aggrediti nel nostro pur inviolabile domicilio da un invadente assassino seriale, incarnato in mille volti anonimi chiamati e attratti da attività note: il rumore serale e notturno”. Nella missiva al capo dello Stato viene ribadita l’esasperazione già segnalata in più occasioni anche al sindaco Fassino: “Non confondete la depenalizzazione per casi episodici come un televisore troppo alto, con il frastuono antropico delle incontrollate movide alcoliche”. E il prossimo passo è essere ricevuta al Quirinale.

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