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#Elezioni2014 concluse, il PD ai ballottaggi del Piemonte fa ”cappotto”: 11 a 1 agli avversari, dopo alcune paure e reciproche scorrettezze

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renzi-bolognaDopo aver guardato i capoluoghi, eccoci agli centri che hanno eletto il proprio sindaco ai ballottaggi. “Cappotto”. Questo speravano di confezionare i militanti PD nel week-end di ballottaggi, e questo hanno ottenuto: un risultato di 11 a 1, diviso in un 8-1 rifilato ai rivali di centrodestra e un 3-0 a M5S. L’unico comune novarese interessato dalle consultazioni è anche l’unico appannaggio della coalizione sconfitta, anzi, a Galliate Davide Ferrari è addirittura espressione della Lega Nord, che da queste parti non è crollata: “E’ uno dei nostri”, aveva detto due giorni prima il novarese Roberto Cota, che per il sindaco uscente – e ora riconfermato – si era speso personalmente. La rivale Laura Meda, una campagna preparata in due mesi o poco più, pensa di rinunciare al posto in consiglio per tornare e lavorare.

A Casale il centrosinistra vince di misura: 51,51% per Concetta “Titti” Palazzetti, primo sindaco donna della storia casalese, dirigente scolastico e poi assessore all’istruzione, che ha sconfitto il sindaco uscente Giorgio Demezzi e parla di “vittoria della trasparenza e dell’onestà”. Il centrodestra lascia dopo un solo intermezzo di 5 anni, ma comunque non crolla. Sempre nell’alessandrino, a Tortona gli attacchi subiti negli ultimi giorni da Gianluca Bardone non hanno avuto effetti; o, se li hanno avuti, sono stati positivi, visto il quasi 60% con cui il candidato PD ha sconfitto il rivale Bottazzi nonostante le 12000 lettere che la scorsa settimana erano state imbucate in tutta la città dove si dava del “burattino” e dell’”incapace” a quello che da ieri è il nuovo sindaco dei tortonesi.

I due comuni del cuneese non fanno eccezione, l’onda renziana travolge tutti anche a Fossano e Savigliano, dove però vince l’astensionimo: rispetto al primo turno, quasi il 25% in meno degli aventi diritto non si reca alle urne. Nella città degli Acaja stravince (64%) il giovane Davide Sordella, mentre a Savigliano fa altrettanto Claudio Cussa, “l’uomo delle piste ciclabili”, anche se il rivale Marco Buttieri aspetta a congratularsi che sia “fatta chiarezza sull’autenticazione delle firme della lista Moderati per Savigliano”.
Il vento renziano soffia fortissimo a Chieri, dove stravince Claudio Martano, responsabile della Terapia Intensiva Neonatale all’ospedale Sant’Anna di Torino.

Ed eccoci al 3 a 0 con cui i candidati Partito Democratico hanno chiuso la sfida con quelli del MoVimento 5 Stelle. Iniziando da Rivoli, dove il margine di cui al primo turno godeva il centrosinistra con Franco Dessì si è eroso oltre le previsioni, ma è comunque stato sufficiente perchè il 46% si trasformasse al ballottaggio in un 54% (l’antagonista Stefano Torrese è invece passato dal 24 al più che dignitoso 46%). “Da domani si comincia a lavorare per Novi” ha invece serenamente dichiarato Rocchino Muliere, candidato troppo forte per ottenere meno del 60% che infatti è arrivato; ma, per quanto atteso, è un risultato non meno importante, dal momento che l’ex leader PD in Regione è un convinto “SìTav”, in una zona interessato dal “3° Valico”. Affermazione comunque significativa in casa del coordinatore di Forza Italia, Manuela Repetto.

Chiude la più accesa e incerta delle sfide (tolte quelle “fratricide” che vedremo in seguito…), quella di Piossasco: il sindaco uscente Roberta Avola Faraci non pensava di dover combattere voto su voto per vedersi confermare a scapito del “grillino” Francesco Colucci; invece, quando mancavano tre seggi allo scrutinio finale sembrava ci fosse perfino un microscopico vantaggio dello sfidante. Alla fine ha vinto la candidata di centrosinistra, per la miseria di 81 preferenze. Ma il vero trionfo, qui più che altrove, è stato quello degli astenuti: gli elettori di centrodestra sono rimasti a casa, magari complice la bella giornata estiva, se è vero che alle urne si è recato appena il 46% degli aventi diritto. Come a dire che più della metà dei piossaschesi non ha scelto il proprio sindaco.

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