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Libera: “Rinnovare l’impegno quotidiano contro le mafie” come risposta alle parole di Riina contro don Ciotti

Redazione Quotidiano Piemontese

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don-ciottiLa gente di Libera, l’agglomerato di oltre 1500 associazioni che in tutta Italia lottano contro le mafie, si compatta attorno al proprio leader don Luigi Ciotti, dopo le rivelazioni di Repubblica, a proposito delle minacce, degli auspici di morte formulati da Totò Riina durante una passeggiata in carcere con il boss pugliese Alberto Lorusso.  “Ciotti, Ciotti, putissimu pure ammazzarlo” dice Riina, durante un dialogo in cui paragona il sacerdote, che da Torino ha iniziato molti anni fa la sua battaglia per la legalità, a don Pino Puglisi, prete antimafia (“Semplicemente prete” come avrebbe detto lui) beatificato un anno fa. E Libera esprime immediatamente una posizione forte e univoca a sostegno e difesa del proprio fondatore: “Davanti alle minacce di morte di Riina nei confronti di don Luigi Ciotti c’è solo una risposta da dare: stringerci attorno al nostro presidente e rinnovare il nostro impegno quotidiano contro le mafie perché si affermino legalità democratica e giustizia sociale. Un impegno concreto che da vent’anni vede Libera e il suo fondatore promuovere la confisca e l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie; difendere la memoria delle vittime innocenti delle mafie e il diritto alla verità dei loro familiari; diffondere nelle scuole e nelle università una cultura dell’antimafia ispirata ai principi della nostra Costituzione; sostenere nelle aule dei tribunali, costituendoci come parte civile, il lavoro dei magistrati impegnati perché si faccia davvero giustizia; contrastare nei territori, ogni giorno, il potere mafioso; denunciare le troppe collusioni che ancora oggi rendono forti le mafie; proporre le risposte possibili. Lo facciamo consapevoli dei nostri limiti e animati da quel senso di corresponsabilità che è il cuore del nostro impegno. Perché è sempre il noi che vince, anche davanti alle minacce di morte”.

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