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Piemonte

Da Film Commission Torino Piemonte ricadute sul territorio che valgono cinque volte gli investimenti

Redazione Quotidiano Piemontese

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film-commission-torino-piemonteAudizione a Palazzo Civico, in Commissione Cultura, dei vertici della Film Commission Torino Piemonte (Fctp), alla presenza dell’assessore alla Cultura e consigliere Fctp Maurizio Bracchialarghe. Sono intervenuti il direttore Davide Bracco, il presidente Paolo Damilano e la vice presidente Antonella Frontani. La Film Commission Torino Piemonte, così come le altre Commission, nate in Italia agli inizi del 2000 (nel resto d’Europa, ad esempio in Germania, sono attive già dagli anni Ottanta), è un’agenzia per la promozione territoriale che sostiene la produzione audiovisiva locale e attira anche produzioni cinematografiche nazionali e internazionali, con importanti ricadute economiche sul territorio. Ma a quanto ammontano queste ricadute? Secondo i numeri forniti dalla Film Commission, nel 2014, “a fronte di un bilancio che pareggia a 2,9 milioni di euro, abbiamo avuto ricadute sul territorio piemontese per oltre 15 milioni di euro” ha spiegato il direttore Davide Bracco.

Nel 2014 Fctp ha sostenuto 7 film, 7 fiction, una ventina di spot, 25 documentari e una quindicina di cortometraggi, che hanno coinvolto numerosi addetti e imprese locali. Una troupe coinvolge solitamente 50/60 persone, per un periodo medio di 8/10 settimane per quanto riguarda un film e di 3/5 mesi per una fiction. Il costo medio di un film è tra 2,5 e i 5 milioni: se viene girato tutto sul territorio, le ricadute per l’economia locale sono sul 30/35% del budget. Dei 2,9 milioni di euro di entrate nel 2014, 2,3 milioni sono arrivati a Fctp dalla Regione Piemonte, 400mila euro dal Comune di Torino, 60mila euro dalla Compagnia di San Paolo. Altri contributi sono poi arrivati da Camera di Commercio e dalle entrate derivanti dal Cineporto di via Cagliari 42 a Torino: 8mila mq aperti a fine 2008, che ospitano un bar/ristorante, una sala cinema e moduli per uffici da 200 a 400 mq.

“Stiamo lavorando per fare rete con gli imprenditori piemontesi – ha dichiarato il presidente Fctp Paolo Damilano – che inizialmente erano scettici a investire nel cinema e non conoscevano le opportunità offerte dal tax credit. Confidiamo di integrare sempre più i contributi pubblici con quelli dei privati, per attrarre un maggior numero di produzioni, con un impatto significativo sul territorio, sia economicoche mediatico. Dai primi di febbraio sino a fine maggio, ad esempio, a Torino si girerà la fiction “Delitti in famiglia”, che – su un budget di 9 milioni di euro – porterà sul territorio almeno 5 milioni di euro”.

Tuttavia “servono più risorse per la nostra Film Commission” è l’appello dell’assessore Maurizio Braccialarghe che aggiunge: “La nostra professionalità è riconosciuta a livello nazionale, ma dobbiamo aumentare gli investimenti per competere con le altre Film Commission emergenti, come quella della Puglia e del Trentino, e per aumentare i benefici per il territorio”. Su questo punto è intervenuto anche il giornalista Gabriele Ferraris, che in un post sul blog Gabo scrive:

Le difficoltà della Film Commission piemontese sono note: intanto pesa il fattore economico, e lì la concorrenza più forte arriva dalla Puglia e dal Trentino, le cui Fc godono di una disponibilità molto superiore alla nostra; la prima grazie a fondi Ue di cui il Piemonte non dispone, la seconda in quanto espressione di una regione a statuto speciale e quindi con tanti di quei soldi che noi manco ci immaginiamo. La Film Commission piemontese ha invece subito di recente tagli pesanti del finanziamento pubblico. Ci sono poi i problemi sul fronte dei rapporti romani, vitali per assicurarsi le produzioni dei nuovi film. Damilano lo ha implicitamente ammesso quando, ai primi di ottobre, ha rimpiazzato lo storico ufficio stampa Marzia Milanesi con uno, Punto e Virgola, che ha la sede a Roma, con l’intento dichiarato di farne – parole sue – “un orecchio” di Fc sull’ambiente cinematografico della Capitale.

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