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Un petizione per garantire i servizi di orientamento per l’obbligo di istruzione e occupabilità dei giovani in Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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servizi di orientamentoUn raggruppamento di associazioni ed enti del Piemonte hanno lanciato una petizione alla Regione Piemonte ed al suo presidente Segio Chiamparino per garantire da subito i servizi di orientamento per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e per l’occupabilità rivolti ai giovani tra i 12 e i 22 anni chiusi il 31 dicembre a causa dell’esaurimento dei fondi.  I sottoscrittori della petizione sono Acli Piemonte, Centro Iniziativa Democratica Insegnanti Torino, Coordinamento Genitori Democratici, Gioc Gioventù Operaia Cristiana,  Coop Orso- Ciofs FP Piemonte – Coop Orfeo – Coop Educazione progetto – Consorzio Kairos – Consorzio Abele Lavoro – Ente di formazione Casa di Carità Arti e Mestieri – Enaip Piemonte – Immaginazione e Lavoro – Cnos FAP – AFP Colline Astigiane – Engim Piemonte – Apro formazione professionale – Associazione Scuole Tecniche San Carlo – For.Al – Scuola Edile Alessandria – I.I.S. Nervi Fermi.

Il testo dell’appello
Dal primo gennaio, fino al momento in cui non saranno disponibili le risorse comunitarie del Fondo sociale europeo, i ragazzi tra i 12 e i 22 anni e le famiglie piemontesi non possono più usufruire dei servizi di orientamento finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e all’occupabilità in quanto le risorse impegnate dalla Regione Piemonte si sono esaurite con il 31 dicembre 2014.

I ragazzi che nell’ultimo anno hanno usufruito del servizio sono più di 51200, 3150 i genitori e quasi 1000 gli insegnanti.
La centralità della lotta alla dispersione e del successo formativo è un obiettivo che l’Italia e le sue Regioni devono perseguire;  l’Unione Europea ha fissato obiettivi specifici: nel 2020 il tasso di abbandono scolastico dovrà essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani dovrà essere laureato. L’Italia si è data come obiettivo di dispersione il 15% (ad oggi la percentuale dei senza titolo tra i 18 e 24 anni è del 17%).
Conosciamo le difficoltà del Bilancio Regionale ma ci preoccupa molto l’interruzione che genererebbe la dispersione della rete costruita in anni di lavoro e l’assenza di servizi per i giovani e le famiglie in una fase in cui è fondamentale puntare sulla coesione sociale.
In attesa delle risorse della nuova programmazione del Piano Operativo Regionale chiediamo alla Regione Piemonte di prevedere risorse “ponte” che consentano di non sospendere il servizio nelle province piemontesi e di non compromettere gli obiettivi che la Regione si è data.