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Ambiente

Si è dimesso l’a.d. della Sogin che deve realizzare il deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’amministratore delegato di Sogin Riccardo Casale si è dimesso dalla sua carica nella società  di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della realizzazione del deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari a bassa e media attività.

Le dimissioni dell’amministratore delegato sono arrivate nello stesso giorno in cui a Torino, nell’ambito dell’assemblea nazionale dell’Anci, Sogin ha promosso un convegno per parlare di Sicurezza e benefici per il territorio nella gestione dei rifiuti radioattivi.

Il presidente della Sogin Giuseppe Zollino ha annunciato la convocazione d’urgenza di un cda, che si riunirà alle 18.30 del pomeriggio per discutere delle dimissioni. Che secondo l’Ansa sarebbero legate al ridimensionamento del fatturato alimentato dalla bolletta.

Secondo la Reuters, nella lettera di dimissioni Casale avrebbe parlato anche di dissidi con il resto del cda e di opere soggette alla valutazione di impatto ambientale non deliberate, con il rischio di illeciti penali.

Aggiornamento: il testo della lettera di dimissioni

Con il lavoro di questi anni ho riportato la Società nel solco della legalità e ho fatto ripartire, insieme ai miei collaboratori ed ai lavoratori, le attività industriali. Importanti risultati sono stati raggiunti, tra gli ricordo la CNAPI che il Paese attendeva da decenni, la missione GTRI che ha portato all’Italia il plauso della Casa Bianca, il rilancio delle attività sul mercato internazionale, lo svuotamento della piscina di Trino fermo da anni, l’avvio del Cemex dopo decenni di problemi di ogni tipo, l’aumento delle attività di smantellamento, la crescita di Nucleco che è diventata un piccolo campione nazionale.
Forse si poteva fare di più, ritengo di avere fatto il meglio possibile nelle difficili condizioni date. I problemi, anche gravi, non mancano. Molte cose restano da fare, anche scelte strategiche si imporranno a breve, il deposito, i trasporti, il combustibile, un nuovo assetto societario figlio di una nuova visione strategica. Anche la governance societaria, profondamente inadatta, andrà ripensata. Come ho detto più volte serve una nuova Sogin, io ho le idee chiare su cosa servirebbe per valorizzare le potenzialità per diventare un campione nazionale attivo anche sul promettente mercato globale del decommissioning, capace di generare ricchezza e creare occupazione.
Tuttavia per fare tutto questo sarebbe necessaria una coesione che manca proprio nell’Organo di governo della Società che ormai, sfiancato da interminabili e sterili polemiche instillate irresponsabilmente da chi lo presiede, si attarda sempre più su questioni di micro management mentre manca di visione e non è più in grado di deliberare con la necessaria serenità. Verbali attendono da quasi cinque mesi di essere approvati, il Consiglio non viene convocato da quasi quattro mesi, opere soggette a prescrizione VIA non vengono deliberate con il rischio di illeciti penali e ormai si è fuori tempo massimo per l’approvazione del piano quadriennale,
Tutto questo, insieme a comportamenti completamente privi del minimo senso istituzionale, ha già prodotto danno alla Società. Se fino ad oggi le sofferenze indotte da tali comportamenti hanno potuto essere in parte assorbite dal grande sforzo posto in essere dal corpo dirigenziale della Società ormai stremato, non ritengo sia giusto continuare con queste modalità in questo assetto.
Per questo, al fine di evitare ulteriori inutili e dannose sofferenze alla Società, Le rimetto, nella Sua qualità di Azionista, il mio mandato che Lei potrà esercitare nei tempi e nei modi maggiormente consoni con gli interessi superiori della Società e di quelli ancora più grandi delle delicatissime funzioni che Essa deve svolgere nella tutela a della sicurezza nazionale.

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