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Cronaca

Cassazione, il professore che perde le staffe a scuola può essere esonerato

Redazione Quotidiano Piemontese

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Adesso c’è la conferma della Cassazione: il professore che in aula perde le staffe può essere esonerato. La Suprema Corte ha confermato il giudizio di “inidoneità” all’insegnamento di un professore  di matematica del liceo Carlo Cattaneo di Torino che, quando gli alunni erano troppo vivaci, perdeva il controllo per via di un disturbo della personalità che lo faceva reagire in modo non consono al suo ruolo.

I fatti. Il professore di matematica aveva fatto ricorso in Cassazione contro la dichiarazione di “inidoneità permanente ed assoluta alle mansioni proprie della sua qualifica” adottata dall’Ufficio scolastico Regionale del Piemonte nel 2008 e recepita dal Tribunale del lavoro di Torino e poi anche dalla Corte di Appello nel 2012. Per il professore, infatti  “i disturbi comportamentali evidenziati dai consulenti tecnici – spiega nella sua memoria difensiva –  non impediscono in astratto lo svolgimento dell’attività di docenza e consentirebbero il suo svolgimento in un ambiente rilassato e privo di contrasti e stress, ove adeguatamente regolato con opportuni interventi della dirigenza dell’Istituto”.

Il giudizio negativo della Cassazione

Di parere opposto invece i Supremi Giudici che hanno risposto al professore che la sua difesa della “nocività dell’ambiente scolastico di riferimento” non indicava il vero ma solamente una “mera considerazione soggettiva” che “non tiene conto che il giudizio di merito della Corte di Appello è frutto di corpose acquisizioni istruttorie e medico legali”.

In più la Cassazione ha spiegato che “il rapporto organico con il personale docente intercorre non con il singolo istituto ma con l’Amministrazione della pubblica istruzione”. In questo tipo di controversie infatti l’unico ente abilitato a costituirsi in giudizio è il ministero dell’Istruzione e non il singolo istituto scolastico. In sostanza il liceo Cattaneo non avrebbe dovuto essere parte in causa e, infatti, in appello era stato “estromesso”. Nel frattempo l’insegnante, che adesso ha sessantasei anni, è andato in pensione.

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