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Panino a scuola da casa, in tre mesi nelle casse del Comune tre milioni di euro in meno

Redazione Quotidiano Piemontese

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Tre milioni di euro. E’ quanto ha perso il Comune di Torino in tre mesi (meglio, la società che per conto di palazzo di Città riscuote le rette delle mense scolastiche) per effetto del panino libero a scuola. Lo ha fatto sapere la Soris, per bocca della direttrice Maria Teresa Buttigliengo.

Da  ottobre ad oggi, sono circa 4500 bambini dei 30mila che hanno deciso di portare il pasto da casa. Conti alla mano, rispetto al 2016, gli introiti sono calati del 15 per cento. Nel 2016 infatti la società ha incassato circa 27 milioni di euro, tre in meno rispetto ai 30 (circa) del 2015.

Un po’ di storia

Il 13 settembre 2016 la ristorazione è cominciata  per tutti quelli che hanno deciso di aderire con le modalità consuete.

Entro il 26 settembre, poi,  le scuole hanno raccolto le scelte di chi voleva ancora avvalersi del servizio mensa e di chi invece desiderava portare il pasto da casa.

Dal 3 ottobre è partito effettivamente il doppio servizio, ma SOLO nelle scuole che hanno individuato le soluzioni organizzative adeguate. In pratica la patata bollente è passata ai singoli istituti.

Adesso la doppia ristorazione è partita. L’ammanco, però, ovviamente si ripercuoterà sulle già fragili casse del Comune di Torino.

Aggiornamento ore 17.30

Abbiamo ricevuto un comunicato di precisazione a firma dell’assessora Patti, che riportiamo integralmente

“Sono molto stupita dalle dichiarazioni che oggi leggo sui giornali riguardo al costo per le casse del Comune del pasto domestico. È dunque necessario chiarire e rettificare i dati pubblicati oggi e attribuiti alle conseguenze della libertà di scelta di portarsi il pranzo da casa.

Soris, infatti, può rilevare una riduzione di entrate, ma non dispone degli elementi necessari all’analisi delle cause, delle variabili che impattano sulle entrate e del loro peso relativo. Le minori entrate di 3 mln sull’intero anno finanziario 2016 sono dovute a una molteplicità di fattori: calo degli iscritti, riduzione del numero dei rientri, diversa distribuzione dell’utenza sulle fasce Isee, morosità distribuita tra tutte le fasce. A questi si aggiunge anche il “panino” che però ha pesato esclusivamente sugli ultimi tre mesi del 2016.

Il calo di entrate totale, di tutti i fattori sopra elencati, nel periodo settembre – dicembre nell’a.s. 2016/17 rispetto all’a.s. precedente è di 638.170,58 Euro per la scuola primaria. Qui l’ “effetto panino” incide solo per il 9%. Per le scuole medie è di 140.919,76 Euro, che però non è affatto attribuibile al “panino” in quanto il calo degli iscritti è del tutto in linea gli anni precedenti.

E’ opportuno inoltre precisare che il Comune continua a pagare alle aziende di ristorazione esclusivamente i pasti consumati.”

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