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Il Servizio Civile Universale diventa ufficiale: ecco come funziona

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo richiesto per l’attivazione del Servizio Civile Universale. Il decreto permette già nel 2017, l’attuazione del Servizio Civile Nazionale, con strumenti concreti per la sua realizzazione che ne permettono l’universalità, ovvero il coinvolgimento di tutti i giovani, italiani e stranieri regolarmente soggiornanti, che volontariamente chiederanno di farlo. Si apre una fase nuova nelle relazioni fra Istituzioni e il Terzo Settore, sul tema del servizio civile in Italia. Le Regioni e le Province autonome partecipano alla realizzazione degli interventi di servizio civile universale negli ambiti di competenza, nel rispetto della programmazione stabilita dallo Stato.

Allo Stato sono attribuite le funzioni di programmazione, controllo, verifica e valutazione del servizio civile universale. Le funzioni di programmazione sono svolte mediante la predisposizione del piano triennale, attuato con piani annuali che tengono conto del contesto nazionale ed internazionale, delle risorse economiche disponibili derivanti dal bilancio dello Stato, delle risorse comunitarie e di quelle rese disponibili da soggetti pubblici o privati.

I settori di intervento del servizio civile universale sono quelli dell’assistenza, della protezione civile, del patrimonio ambientale e della riqualificazione urbana, del patrimonio storico, artistico e culturale, dell’educazione e promozione culturale e dello sport, dell’agricoltura in zona di montagna e sociale, della biodiversità, della promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo, della promozione della cultura italiana all’estero e del sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Per i giovani operatori volontari viene introdotto un modello flessibile di servizio civile con una durata modulare in base alle esigenze da otto a dodici mesi ed è prevista la possibilità di definire criteri per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante il periodo di servizio.

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