Seguici su

Cittadini

All’Università tre super microscopi condivisi per vincere la sfida della competitività

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Promuovere uno sviluppo razionale e condiviso di costose apparecchiature scientifiche e delle preziose risorse umane dotate delle competenze tecniche necessarie al loro corretto utilizzo. Nasce in quest’ottica Open Access Lab, il laboratorio condiviso di Microscopia avanzata che – seguendo un nuovo modello organizzativo ispirato all’ottimizzazione delle risorse – coinvolge sei dipartimenti dell’Università di Torino: Neuroscienze (capofila), Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute, Oncologia, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Scienze Veterinarie e Scienze Cliniche e Biologiche.

Le nuove “grandi strumentazioni”, tre potenti microscopi confocale acquistati grazie al contributo della Compagnia di San Paolo – 750mila euro nell’ambito della Convenzione triennale con l’Università di Torino – ma anche le macchine più avanzate già disponibili presso i Dipartimenti, saranno accessibili a tutti i ricercatori dell’ateneo torinese attraverso regole trasparenti e unificate.

Open Access Lab è stato presentato oggi al Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino.

“Si tratta di apparecchiature che permettono di svolgere complessi studi su una serie molto ampia di problemi biologici – ha sottolineato il prof. Vercelli, responsabile del progetto per il Dipartimento di Neuroscienze e direttore scientifico del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università degli Studi Torino – dall’analisi dei meccanismi di crescita e metastatizzazione tumorale allo studio delle connessioni del sistema nervoso e dei meccanismi cellulari della memoria”.

Strumenti di indagine microscopica relativamente complessi come il microscopio elettronico e il microscopio confocale sono diventati indispensabili nella routine quotidiana dei laboratori di biologia. Grazie a queste macchine è possibile infatti identificare e caratterizzare strutture sempre più piccole, seguendo le modificazioni temporali in cellule viventi.

La possibilità di accedere a tecnologie di imaging microscopico di ultima generazione rappresenta dunque un elemento chiave per la competitività della ricerca svolta nei laboratori biologici. Tuttavia, al miglioramento delle potenzialità della strumentazione corrisponde un pari aumento sia della sua complessità, sia dei costi di acquisizione e gestione, rendendo difficile l’accesso a questo tipo di tecnologie da parte dei laboratori, soprattutto se di piccole dimensioni.

L’Open Access Lab nasce con l’obiettivo di risolvere queste criticità: i ricercatori potranno infatti implementare nuovi strumenti di analisi microscopica, particolarmente adatti allo studio di cellule e tessuti vivi, precedentemente non disponibili presso l’Università di Torino.

Open Access Lab: i grandi strumenti installati

Presso il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino è stato installato un nuovo microscopio confocale di ultima generazione, particolarmente adatto all’analisi morfologica di cellule e tessuti. Inoltre, il microscopio confocale pre-esistente è stato trasformato in una stazione di analisi ottimizzata per l’osservazione, in cellule vive, di fenomeni molecolari e cellulari dinamici, che si verificano su una scala di tempi variabile da pochi millisecondi a qualche ora.

Presso il NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino – con sede a Orbassano – è stata installata invece una stazione di microscopia a due fotoni, utilizzabile per l’analisi di eventi cellulari che si svolgono in tessuti viventi, a profondità non raggiungibili da altri tipi di microscopia.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese