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Alessandria

E’ caccia all’uomo evaso del carcere di Alessandria

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si chiama Mirra Besnic e ha precedenti per furto, rapina e ricettazione l’uomo che venerdì scorso è evaso dal carcere di San Michele, ad Alessandria. La polizia ha reso noto la foto segnaletica. Polizia Penitenziaria e Forze dell’ordine sono sulle tracce del detenuto: in base alle prime informazioni raccolte, l’uomo, cittadino albanese, già da tempo era addetto alla pulizia delle aree esterne dell’istituto, quindi oltre le mura di cinta del carcere.

Venerdì, intorno alle 10.30, l’uomo ha deciso di scappare dal carcere, presumibilmente scavalcando la recinzione. Subito sono partite le ricerche e sono state allertate anche le Forze dell’ordine che stanno ancora setacciando la zona intorno all’istituto carcerario e tutte le possibili vie di fuga seguite dal detenuto per allontanarsi da San Michele.

L’evasione

Secondo una prima ricostruzione l’uomo avrebbe approfittato di un problema tecnico alle telecamere della videosorveglianza lungo la recinzione mentre effettuava alcuni lavori di pulizia nell’area tra il muro di cinta e il parcheggio davanti al carcere.  Le forze dell’ordine, che hanno dei posti di controllo in tutta la provincia e diramato la foto segnaletica dell’uomo, che ha numerosi reati alle spalle.

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Denuncia Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe: “Questa ennesima evasione da un carcere è sintomatica dello smantellamento delle misure di sicurezza delle carceri italiane, avvenuta con l’introduzione della vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto. Anche in questo caso l’evaso, un cittadino albanese con fine pena 2024, era addetto alle pulizie dei locali ed è stato sicuramente favorito dal fatto di avere un controllo più attenuato. Ma chi lo ha ritenuto affidabile e quindi idoneo al lavoro? Da quando c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia i detenuti fuori dalle celle per più ore, la situazione è allarmante”.