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Il Tar sospende i lavori delle nuove discariche in Valledora: soddisfazione dei sindaci di Tronzano Vercellese, Santhià e Cavaglià

Redazione Quotidiano Piemontese

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La prima sezione del Tar Piemonte ha accolto l’istanza di sospensiva cautelare degli atti con i quali la Provincia di Biella, con il parere positivo di Cosrab, nel luglio 2016 aveva autorizzato l’ampliamento delle discariche ASRAB spa e A2A Ambiente spa per complessivi 600.000 metri cubi. E’ quanto auspicavano i comuni della zona di Valledora. Infatti i Comuni di con un comunicato

I Comuni di Tronzano Vercellese, Santhià e Cavaglià accolgono con grandissima soddisfazione l’ordinanza n. 179 del 4 maggio 2017, con la quale la Prima Sezione del TAR Piemonte ha accolto l’istanza di sospensiva cautelare degli atti con i quali la Provincia di Biella – con il parere positivo di COSRAB – nel luglio scorso aveva autorizzato l’ampliamento delle discariche ASRAB spa e A2A Ambiente spa per complessivi 600.000 metri cubi.

Con l’ordinanza in questione il TAR Piemonte, accogliendo la domanda cautelare proposta dalle amministrazioni comunali, difese dagli avvocati Michele Greco e Marco Briccarello, ritenuto “che le questioni poste dai ricorrenti presentano profili positivamente apprezzabili sotto il profilo del fumus boni juris”, nelle more dell’udienza per la discussione del ricorso nel merito – fissata per il 21 febbraio 2018 – ha ordinato la sospensione degli atti impugnati “al fine di non compromettere l’integrità dell’area interessata dal progetto di ampliamento della discarica”.

Ciò significa che nessun lavoro potrà essere realizzato fino a che il TAR non si sarà pronunciato nel merito dei ricorsi. Vale la pena di ricordare che nei ricorsi sono state sollevate molteplici contestazioni, tra cui la presenza di numerosi profili di criticità ambientale e sanitaria totalmente ignorati nella conferenza dei servizi che ha condotto all’autorizzazione dell’ampliamento delle discariche (dalla quale era stata inspiegabilmente esclusa ATO2, fortemente contraria all’intervento), collocate in zona di ricarica della falda destinata al consumo umano e perciò meritevole di particolare protezione, così come previsto dal Piano di tutela delle acque della Regione Piemonte.

 

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