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Cronaca

Incendi in Piemonte: insulti e minacce di morte ai sindaci di Susa e Monpantero

Redazione Quotidiano Piemontese

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MInacce di morte e insulti di ogni tipo sono giunti ai sindaci di Susa e Mompantero Sandro Plano e Piera Favro nei giorni degli incendi. I due primi cittadini, passata la fase dell’emergenza acuta (ma ora c’è tanto lavoro da fare) hanno deciso di non passare sotto silenzio quanto accaduto e di denunciare. Hanno anche dato mandato ai legali se ci siano le condizioni per un’azione legale.

Questo il loro comunicato:

Nell’ultima settimana di ottobre il fianco nord della Valle è stato devastato da un incendio boschivo di dimensioni mai viste che in poco tempo, spinto da un vento fortissimo, ha bruciato intere foreste.
Le fiamme hanno minacciato il centro abitato, le frazioni e le baite in montagna di Mompantero e si è temuto per l’incolumità degli ospiti della casa di riposo San Giacomo di Susa In questi giorni di tensione abbiamo conosciuto a fondo molte persone e le loro reazioni di fronte alla crisi.
Uomini e donne che hanno avuto paura per la loro casa, oppure hanno perso la baita o sono stati sfollati. A questi si deve perdonare tutto: la rabbia, l’insulto, il nervosimo, l’irrazionalità, ma la maggior parte ha collaborato e capito la gravità del momento, non si è abbandonata alla disperazione e ha reagito a fianco di chi è venuto a soccorrere.
Con i Vigili del Fuoco e gli AIB, moltissimi hanno svolto bene il loro lavoro, amministrato, consigliato, si sono messi a disposizione, fatto errori in buona fede, espresso la solidarietà o sono stati semplici spettatori. Questo sforzo collettivo e forte ha evitato vittime, ha salvato tutte le case abitate e molte baite. A questi va la nostra totale gratitudine.
Qualcuno ha cercato di approfittare della situazione, ostacolato, qualcuno ha scatenato l’incendio per disattenzione, qualcuno forse ha volontariamente dato fuoco al bosco. Questi, se individuati, vanno denunciati.
Poi ci sono gli “altri”: i curiosi che intralciano, quelli che hanno cercato visibilità, oppure criticato, deriso, insultato. In questo periodo abbiamo ricevuto telefonate anonime in piena notte. “Plano devi morire”, “Favro devi bruciare” sono due tra i commenti circolati su Facebook. Siamo certi di aver fatto, con i nostri limiti, tutto quello che dovevano fare come Sindaci e questi insulti hanno nome e cognome, screenshot, testimoni. Non dimentichiamo e non siamo disposti a porgere l’altra guancia. Abbiano perciò dato l’incarico a un nostro legale per valutare se sussistono gli estremi di un’azione legale per vilipendio e diffamazione a Pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni.
Sandro Plano e Piera Favro

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