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Alessandria

Mi chiamo Ornella Muti ed abito ad Ovada: il racconto della vita dell’icona del cinema italiano nell’alessandrino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ornella Muti, storica icona del cinema italiano, si è trasferita da poco a Ovada dopo anni di vita nella decisamente più mondana Roma. Nell’alessandrino vive da tempo la figlia Nike Revelli dove si è trasferita Ornella che pare vivere ottimamente in Piemonte.

La Muti racconta la sua vita a Ovada e dintorni in un’intervista al Corriere della Sera

Che ci fa Ornella Muti a Ovada?
«Ci abito con mia figlia Naike, perché si stupisce?».

Perché lei è una diva internazionale che ha fatto cento film e Ovada conta undicimila e 500 anime.
«Ci si conosce tutti, in effetti. Anni fa, comprai una casa di campagna per i miei figli perché qui ne aveva, e ne ha una, un carissimo amico, artista, di Genova. Ci abbiamo passato tante estati e tanti Natali e Capodanni. Ora ci abito».

Si è trasferita a luglio, quando ha subito lo sfratto dall’appartamento di Roma?
«Ho casa e residenza a Mosca, dove lavoro tanto. Ma quando vengo in Italia, ora sto qui e prima stavo lì. Quello era l’appartamento dei miei figli, il trasloco era programmato, ma era stato ritardato per motivi di famiglia».

Che vita fa a Ovada? Chi vede? Dà feste?
«Vita di campagna e non è che ricevo, non lo facevo neanche a Roma, la mia vita è tutta per i miei tre figli, Naike, Carolina, Andrea, i tre nipoti, la famiglia e gli amici più cari. Io e Naike facciamo al massimo feste di yoga».

Fa ancora il vino, a Lerma?
«Purtroppo no, in questo Paese tutto è troppo complicato, ti passa la voglia. Persino Borsalino, ad Alessandria, è fallita. Facevamo tre vini: un Dolcetto d’Ovada che si chiamava Due Donne Abbazia, da invecchiamento, pregiato; poi un barricato e un vino fantasia da due vitigni. Le vigne, comunque, sono ancora lì, le curiamo, non le abbandoniamo. Domani, chissà».

Ristoranti preferiti?
«Non sono una mangiona e questa è una zona dove si gozzoviglia in maniera grave».

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