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Cultura

Le iniziative del Comitato Resistenza e Costituzione per la Giornata della Memoria

Redazione Quotidiano Piemontese

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Riceviamo e vi segnaliamo le iniziative promosse dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte per la Giornata della Memoria.

Mercoledì 24 gennaio 2018 – ore 9.30/13.00

Aula Magna Cavallerizza Reale, via Giuseppe Verdi 9 – Torino.
Convegno “Lo sterminio dimenticato”.
A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, Università degli Studi di Torino, Servizio LGBT della Città di Torino. Ingresso libero.
Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con attenzione al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista e infine deportato a Dachau. “175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 anni di carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusa agli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“, le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestate per violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ? stimabile fra 10 mila e 15 mila ? fu internato nei campi di concentramento. Morirono tra le 6.000 e le 9.000 persone. “90” è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il 1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulle isole Tremiti o a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporali, ammonizioni e/o licenziamenti dai pubblici uffici.

Mercoledì, 24 gennaio 2018 – ore 10.00

Sala Proiezioni del Polo del ‘900 – Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4, Torino.
Inizio della rassegna per le scuole “Cineteca della Deportazione”, con la presentazione e proiezione del film: “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza, 1993, 90’. Presenta il film Matteo Pollone (Università di Torino).
Le altre proiezioni avverranno – alla stessa ora, nella medesima sala – i seguenti giorni:
Giovedì 25 gennaio, “Il diario di Anna Frank”, di George Stevens, 1959, 154′. Presenta il film Elena Ottolenghi, costretta, da adolescente, a nascondersi per sfuggire alla cattura e alla deportazione come ebrea;
Martedì 30 gennaio, “Monsieur Batignole”, di Gérard Jugnot, 2002, 100’. Presenta il film Bruno Maida, storico dell’Università di Torino;
Mercoledì 31 gennaio, “Ogni cosa è illuminata”, di Liev Schreiber, 2005, 105’. Presenta il film Matteo Pollone, dell’Università di Torino.
La rassegna cinematografica è a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese.
Ingresso libero su prenotazione. Info: ancr.didattica@gmail.com – tel. 011 4380111 – 011 4338697

Sabato, 27 gennaio 2018 – ore 21.00

Salone Concerti Conservatorio G. Verdi – piazza Bodoni 6, Torino.
Concerto-spettacolo nell’ambito delle Serate Musicali del Conservatorio: “La Musica dei
Giusti”.
Rappresentazione musicale e drammaturgia di dieci figure di Giusti fra le Nazioni: Perrone, Hosenfeld, Perlasca, i coniugi Petrauskas, Schindler, Angela, Bartali, Von Einem e Wallenberg.A cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, la Comunità Ebraica di Torino, l’Istoreto e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Le figure dei Giusti tra le Nazioni sono uomini e donne non ebrei che hanno contribuito a salvare vite di donne, bambini e uomini ebrei. In Israele, dal 1963, lo Yad Vashem esamina i documenti relativi a questi personaggi e li dichiara Giusti tra le Nazioni piantando un albero sulla collina dello Yad Vashem per ricordarli.
Ingresso libero.
Info: www.conservatoriotorino.gov.it – claudio.voghera@conservatoriotorino.eu

Domenica , 28 gennaio 2018 – ore 11.00

Fondazione Merz – via Limone 24, Torino.
Concerto ”Lo sterminio dimenticato – Matinée Musicale”.
A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e Fondazione Merz.
Verrà proposta l’esecuzione integrale del “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen”, la struggente composizione concepita dal musicista francese durante la permanenza nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz, al confine Sud-Ovest della Polonia. La matinée musicale presso la Fondazione Merz, sarà un momento di grande emozione, considerato che Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo) è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo, eseguita per la prima volta in prigionia nel campo di concentramento di Görlitz e, quindi, fortemente simbolica.
Ingresso libero con prenotazione gradita.
info: segreteria@torinopride.it

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