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Le radici di Gian Piero Gasperini, premiato dall’Ussi

luca.rolandi

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Foto Massimo Rana

Allo Sporting di corso Agnelli a Torino si è svolta una bella cerimonia di premiazione dell’allenatore di Grugliasco Gasperini. Il coach avrebbe dovuto ritirare la targa nel corso della tradizionale festa Ussi di dicembre. In quell’occasione il tecnico era impegnato nel recupero di Marassi Genoa-Atalanta che non gli permise di partecipare alla cerimonia.

Ieri invece la festa è stata completa, arricchita dalla sorpresa per il tecnico di ritrovarsi con tutti gli amici e compagni di un tempo. I suoi coetanei cresciuti alla scuola del Combi di Pedrale, i suoi ragazzi plasmati nelle giovanili bianconere. Tanti giocatori e allenatori, dirigenti e giornalisti a parlare di calcio, di Gasp e di valori di formazione oltre il calcio dei milioni e del business.

Gasperini, che ha fatto miracoli in questi due anni con la sua Atalanta. Quarto posto, Ottavi di Europa League, grande calcio e lancio di giovani promesse non si è sottratto dal rispondere all’attualità del campionato ed ha detto che la Juventus “ha un buon vantaggio, 4 punti in più e lo scontro diretto in casa, ma il campionato non è ancora chiuso”.

Gian Piero Gasperini, nel ritirare dalle mani del presidente Federico Calcagno il premio Ussi Piemonte, quale miglior allenatore della scorsa stagione ha aggiunto che “quello italiano, nonostante la grave crisi che sta attraversando il nostro calcio, è un campionato appassionante, per la straordinaria squadra bianconera ma anche per merito del Napoli che è riuscito a tenerlo vivo”.
Il nome di Gasperini, che è nato a Grugliasco (Torino) e ha guidato la Primavera della Juventus, è stato associato negli ultimi anni prima allo stesso club bianconero, poi al Torino. “Non c’è mai stata una vera opportunità, – ha detto – anche se qualche volta magari ci siamo andati molto vicino, vuole dire che nessuno è profeta in patria…”.Foto Massimo Rana

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