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Panino a scuola, CaroMensa: “Non esistono ragioni logiche e giuridiche per fare un passo indietro”

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Interno di un'aula scolastica

“La coesistenza del pasto da casa col servizio comunale è stata per tre anni gestita in tutte le scuole, non esistono ragioni logiche e giuridiche per fare un passo indietro”. Lo afferma su Facebook  il comitato torinese CaroMensa, dopo la sentenza della Cassazione. “Come genitori – è il suo invito – dovete pretendere la stessa organizzazione. In caso diverso, dovranno assumere provvedimenti in consiglio di istituto. Mandateceli per valutare se impugnarli. Non mollate. Tutti insieme possiamo farcela”.

Di seguito il post completo:

“Questo post invece è dedicato a tutti i genitori i cui figli, nel corso degli anni passati, hanno regolarmente esercitato il diritto al pasto domestico nelle scuole in cui la materia è stata regolamentata e disciplinata. Come scrive anche la Corte di Cassazione, il diritto al pasto da casa non è un diritto assoluto ma è un diritto sociale all’istruzione condizionato alle scelte (che devono essere legittime) dei dirigenti scolastici chiamati a ricercare soluzioni che realizzino un bilanciamento dei contrapposti interessi. Visto che la coesistenza del pasto da casa con il servizio comunale è stata per tre anni gestita serenamente in tutte le scuole della città, non esistono ragioni logiche e giuridiche per fare un passo indietro. Quindi come genitori dovete pretendere il mantenimento della stessa organizzazione del tempo mensa. Diversamente, qualora le amministrazioni dovessero fare delle scelte diverse, dovranno assumere dei provvedimenti da adottarsi in consiglio di istituto.
Se ciò dovesse accadere, mandateci immediatamente i provvedimenti assunti dall’amministrazione scolastica, fateli vedere ad un avvocato, perché si dovrà valutare la possibilità di impugnare i medesimi innanzi al giudice amministrativo.

ADESSO, GENITORI, È IL VOSTRO TURNO.
Vedete di trovarvi e unirvi per eventualmente contrastare, anche giudizialmente, le illegittime scelte delle dirigenze scolastiche che vi privano del diritto senza alcuna valutazione comparativa dei diversi interessi che, solo apparentemente, confliggono l’uno con l’altro.
NON MOLLATE.
TUTTI ASSIEME POSSIAMO FARCELA”

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