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Smog. Torino Respira deposita ricorso al TAR per chiedere l’annullamento degli atti che istituiscono ulteriori deroghe ai blocchi del traffico

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Depositato un ricorso al TAR per chiedere l’annullamento degli atti che istituiscono ulteriori deroghe ai blocchi del traffico. A dare l’annuncio è il Comitato Torino Respira secondo cui “le decisioni che hanno conseguenze sulla salute dei cittadini non si possono prendere per ragioni politiche, ma sulla base di dati”.

Di seguito la nota del Comitato che annuncia la deposizione del ricorso:

Oggi il Comitato Torino Respira ha depositato, tramite gli avvocati Marino Careglio, Giuseppe Civale e Stefano Cresta, un ricorso al TAR per chiedere l’annullamento degli atti che istituiscono ulteriori deroghe ai blocchi del traffico, introdotte dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Torino.

Le ragioni del ricorso sono molte. Queste deroghe, che si sommano alla lunga lista di quelle già esistenti, riguardano una parte molto consistente della popolazione torinese, considerando che gli ultra settantenni sono circa 270.000 nell’area torinese, mentre le persone con ISEE inferiore a 14.000 euro interessate dalle deroghe potrebbero essere oltre 150.000.

A quanto risulta dagli atti a cui il Comitato Torino Respira ha avuto accesso questa decisione è stata presa dalla Regione senza nessuna istruttoria tecnica, ovvero senza avere alcuna idea delle sue conseguenze sulla qualità dell’aria. Questo in un momento, il 9 agosto, nel quale i limiti di legge erano già stati superati per 49 giorni, contro i 35 previsti come limite annuale dalla legge. A nostro avviso si tratta di una chiara violazione del principio di precauzione, previsto sia dalla normativa italiana che da quella comunitaria.

Dai verbali del tavolo tecnico della Città Metropolitana emergono chiaramente le posizioni contrarie di molti comuni di fronte alle affermazioni dell’Assessore Regionale Marnati che sosteneva di portare avanti una “decisione politica”.  Questa contrarietà non si è tradotta però in una azione amministrativa diversa dalla posizione politica della Regione, alla quale i comuni si sono alla fine allineati.

“La motivazione principale del ricorso – spiega Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira – è affermare un principio importante, ovvero che le decisioni che hanno conseguenze sulla salute dei cittadini non si possono prendere per ragioni politiche, ma devono essere il frutto di valutazioni tecnico scientifiche supportate da dati ed analisi precise.

Il secondo principio che vogliamo affermare è un principio di equità. Permettere alle persone anziane o in difficoltà economica di circolare liberamente con auto inquinanti incide infatti soprattutto sulla loro salute. Sono infatti gli anziani e le persone che vivono nei quartieri più disagiati a essere maggiormente esposte e vulnerabili all’inquinamento.”

Due sono le strade per fare veramente il bene di questi cittadini: la prima è mettere a loro disposizione un trasporto pubblico efficiente e di qualità, in modo da non costringerli a muoversi in auto con una spesa molto alta. La seconda è fornire degli incentivi economici per aiutare chi non può farne a meno a comprare auto nuove a basse emissioni.

Il resto è demagogia giocata sulla pelle dei cittadini torinesi più deboli.

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