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Cronaca

Residenze per anziani a Torino, raddoppiati i decessi tra marzo e aprile rispetto al 2019: quasi 400 morti

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Raddoppia l’incremento della mortalità nelle Rsa di Torino rispetto al 2019. Il dato è emerso durante oggi in Consiglio comunale, dove la sindaca Chiara Appendino ha riferito alle richieste di comunicazioni arrivate da Valentina Sganga, e dai consiglieri di opposizione Eleonora Artesio e Aldo Curatella.

“Negli ultimi tre mesi – ha detto la prima cittadina –  la mortalità (nrd) è stata pari a 102 decessi a febbraio, 199 a marzo e 197 nei primi 18 giorni di aprile. Paragonando i dati a quelli disponibili per l’anno passato, registriamo per i mesi di marzo e aprile una differenza di oltre 217 decessi avvenuti presso le RSA, con soli 58 segnalati come positivi al COVID. Stiamo cercando dei dati comparativi sulla mortalità a casa per persone con la stessa fascia di età degli ospiti delle RSA ma è evidente che l’incremento non può che essere preoccupante”.

“Fin dall’inizio dell’emergenza COVID – ha detto Appendino –  la Città di Torino ha evidenziato le potenziali criticità di tutte le strutture residenziali in termini di possibile “assembramento” e conseguente contagio. In un primo momento le indicazioni dell’unità di crisi prospettavano, in caso di contagio, un isolamento delle persone positive al di fuori del proprio domicilio e, per chi fosse inserito in un contesto comunitario, il possibile spostamento in luoghi ad hoc (caserme o simili) per il periodo della quarantena.

Nella seconda metà di marzo le Direzioni sanitarie di alcune RSA presenti in Città hanno iniziato a segnalare alcune criticità sia all’unità di crisi sia all’Asl e all’Assessorato alla sanità della Regione. La Città ha ricevuto copia delle segnalazioni di alcune RSA e ha avuto notizia dello stato di salute di alcuni ospiti anche in quanto Tutore di anziani inseriti in struttura.

Da sindaca sia della città metropolitana che della città di torino, così come hanno fatto peraltro molti altri miei colleghi sindaci, abbiamo sottolineato le preoccupazioni e le criticità delle rsa che riguardavano principalmente cinque fattori: la richiesta di tamponi, la difficoltà a reperire materiale dpi, la necessità di spazi per gestire sintomatici non tamponati, la gestione di ospiti al rientro all’interno delle strutture in seguito a ricovero per avere garanzie sull’assenza di contagio e, infine,  la necessità di personale. Personale che, tramite sindacato, ha sollecitato più volte anche il tema della sicurezza dei lavoratori e lavoratrici”.

Ci tengo – ha concluso –  a sottolineare quanto questo tema sia urgente e delicato per l’intera comunità.  Per questo motivo noi continueremo a non risparmiarci un minuto per affrontare e superare questa emergenza. E per dare ai cittadini tutte le informazioni rispetto alla gestione di questa vicenda”.

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