Seguici su

Quotidiano Piemontese

Striscione inquietante contro il 14enne che ha ucciso il riccio a Ciriè: sei stato nominato, il calcio te lo diamo noi in bocca

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Nella notte tra il 5 e 6 giugno, i militanti di Centopercentoanimalisti si sono recati a Rivarolo Canavese ed hanno affisso uno striscione da loro definito “ironico e provocatorio” insieme a un manifesto del Movimento, sui cancelli dello Stadio “Grande Torino”, indirizzato al quattordicenne di Barbania che nei giorni scorsi è stato denunciato dai Carabinieri per i maltrattamenti e l’uccisione di un riccio.
L’episodio è avvenuto a Ciriè ed è stato ripreso in un video in cui si vede il quattordicenne “palleggiare” con il riccio che poi è stato pubblicato sui social network. L’episodio ha generato una forte ondata di sdegno e, la denuncia della Lida di Ciriè, con l’intervento dei carabinieri che in poche ore sono risaliti all’autore del gesto.

Il movimento animalista ha affisso lo striscione sui muri del centro sportivo Grande Torino di via Trieste a Rivarolo Canavese che è frequentato dal quattordicenne di Barbania che gioca nelle giovanili.

Il messaggio postato sul sito degli animalisti

Uccide un Riccio a calci, assieme ad altri idioti, riprende il tutto e posta il video sui social. Come avesse compiuto una bravura. D.C., 14 anni, della provincia di Torino, è stato identificato e denunciato dai Carabinieri.
Probabilmente se la caverà con una paternale o, al massimo, una pena ridicola. Eppure si tratta di un atto gravissimo, vera barbarie, segno grave di inciviltà: torturare e uccidere un essere vivente e senziente per puro divertimento. Come fanno i cacciatori.
Il piccolo infame è minorenne, ma questo aggrava la situazione. La Legge italiana considera la minore o la giovane età come attenuanti. Per noi sono aggravanti: chi compie nefandezze del genere a 14 anni, cosa potrà fare crescendo? Soprattutto se avrà goduto dell’impunità di fatto. D.C. andrebbe punito molto severamente, e andrebbe verificata la capacità educativa dei suoi genitori.
Sperando che la Giustizia faccia almeno un po’ del suo corso, il giovane criminale va isolato e messo alla gogna (almeno) mediatica, il suo gesto va condannato.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *